H.P. Lovecraft, un neoplatonico da paura

Essendo sorretto da una autentica cosmologia, il corpus di questo autore sfocia fatalmente nella domanda delle domande: da dove viene l'esistenza? E trova la risposta ricorrendo proprio al platonismo, anzi al neoplatonismo

H.P. Lovecraft, un neoplatonico da paura
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In uno scritto del 1919, Idealismo e materialismo: una riflessione, Lovecraft, parlando dell'antica Grecia scrive: «Con la sua primitiva mitologia, affascinante in modo insuperato, essa possiede anche il primato tra le filosofie idealistiche mature, con quella di Platone. È questo sistema platonico a costituire la forza animatrice dell'idealismo moderno». Il passo è citato da Miska Ruggeri nel suo contributo alla raccolta di saggi Yog-Sothothery. Oltre la soglia dell'immaginario di H.P. Lovecraft (Castelvecchi, pagg. 141, euro 17,50) e, ultimata la lettura del libro, ne appare, idealmente appunto, il nucleo. Perché l'universo creato dal Solitario di Providence, per quanto visivamente sia un mostruoso pantheon abitato da esseri superiori con l'aspetto di animali da criptozoologia (anfibi, insetti, pesci e cefalopodi), è, filosoficamente, un'intricata matassa di idee. Di idee che si tengono insieme, mosse dal rapporto causa-effetto diremmo quasi in senso evoluzionistico (fra i molti interessi di Lovecraft, infatti, ci sono anche le opere di Darwin).

Ma non basta. Essendo sorretto da una autentica cosmologia, il corpus di questo autore sfocia fatalmente nella domanda delle domande: da dove viene l'esistenza? E trova la risposta ricorrendo proprio al platonismo, anzi al neoplatonismo. Secondo S.T. Joshi, il più informato biografo di Lovecraft, questi definiva scherzosamente la propria mitologia «Yog-Sothothery», da Yog-Sothoth. Chi è costui? Uno degli Dèi Esterni (forse potremmo scherzare anche noi e definirli extragalattici...). Gli Dèi Esterni, oltre a essere belli, sono gerarchicamente superiori ai semidivini e orrendi Grandi Antichi, e fra loro ce ne sono tre nei quali, come sosteneva Angelo Clementi (altra firma di questa raccolta) in Metafisiche a confronto: ipostasi plotiniane nella letteratura di Lovecraft, è possibile individuare gli omologhi delle ipostasi plotiniane Uno, Intelletto, Anima.

Ovvero Azathoth, Yog-Sothoth, Nyarlathotep. Lassù e ancora più in alto, per dir poco a miliardi di anni luce dalle miserie umane e dai quadri intermedi dei miti, Lovecraft colloca l'origine di tutto: un Dio esclusivo e definitivo.

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