In "Hunger Games" è riuscito a incarnare il fascino politico del male

Un interprete assoluto ma per i giovani sarà per sempre il presidente Snow

In "Hunger Games" è riuscito a incarnare il fascino politico del male
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Non ha mai avuto paura del ruolo del cattivo, Donald Sutherland. Alto, dinocolato, dalle movenze lunghe eppure improvvisamente nervose, capace di uno sguardo luciferino incastrato tra la follia controllata e la rabbia gelida, era perfetto per rendere l'idea del male perpetrato senza banalità. Per una certa generazione ha incarnato tutto questo in La cruna dell'ago (1981) in cui interpretava una spia tedesca crudelissima nel proseguire i suoi scopi uccidendo senza alcuna pietà con un pugnale a punteruolo. In quella pellicola tratta da un romanzo di Ken Follett sembrava aver incarnato il vertice del male seduttore (concupiva anche la moglie di una delle sue vittime).

Per le nuove generazioni però Sutherland ha incarnato un male ancora più sottile. Ha dato il volto, e le movenze al presidente Coriolanus Snow della serie di film Hunger Games. In questo futuro distopico dove la guerra per le risorse ha creato dei distretti sottomessi ad una capitale che vive nel lusso risucchiando ogni risorsa, ha dato corpo a un personaggio di algida eleganza che vive tra le rose e i sacrifici di sangue. Un gelido calcolatore che persegue l'ordine con qualsiasi mezzo. Non un malvagio qualunque ma un uomo che il potere ha corrotto sino al midollo e che ormai non è in grado di far altro che percepire l'esistenza come una spietata partita.

Il personaggio dei film finisce in questo senso per essere molto diverso da quello più decadente e lascivo dei romanzi. Si passa dalla mostruosità fisica alla perversa eleganza di Sutherland.

Il risultato è un personaggio di ferocia shakespeariana, quasi un imperatore perverso dell'antica Roma o un Cesare Borgia rinascimentale in gessato, che è stato cucito addosso all'attore. Nessuno avrebbe potuto interpretarlo come Sutherland e infatti a regalato all'attore una seconda giovinezza. Alla fine potrebbe restare come il suo personaggio più iconico. Di certo un pezzo di bravura incredibile. Basti pensare alla distanza che passa tra Snow e il Capitano Benjamin Franklin Falco Pierce che Sutherland interpretava nel comicissimo M*A*S*H del 1970. Ma i grandi attori sono così riescono a dar corpo alle figure più diverse.

L'ultimo Sutherland - notevole anche la sua interpretazione in Mr.

Harrigan's Phone tratto da un romanzo di King ma resterà meno nella memoria collettiva - ha dato corpo al male assoluto. La prova più difficile per un attore. E lui come sempre è stato impeccabile quanto un angelo caduto.

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