Dovevano esserci. Semplicemente. Cè chi ha attraversato la provincia, la città e chi solo il quartiere o la strada. La spiegazione è sempre la stessa, in apparenza banale, in realtà determinante per fare le cose che contano: «Di solito siamo restii a muoverci in occasioni analoghe, non siamo di quelli che partecipano ai funerali delle persone famose. Ma in questo caso era doveroso: Raimondo Vianello è uno di noi, è come se fosse morto qualcuno di casa con cui siamo vissuti, che ci ha accompagnato per parte della nostra vita: abbiamo sentito il bisogno di venirlo a salutare e per far coraggio a Sandra».
Trecento amici di famiglia e vip nella chiesa di Dio Padre di Milano 2 per la cerimonia privata, millecinquecento milanesi qualunque schierati per assistere alla messa funebre davanti al megaschermo sul tappeto di erba verde della parrocchia. Cera il papà con il bimbo sulle spalle, le coppie che si tenevano strette e si abbracciavano nei momenti più emozionanti dellomelia o quando veniva inquadrata Sandra Mondaini con il premier Silvio Berlusconi che le accarezzava dolcemente i capelli baciandola sulla fronte accanto alla bara di suo marito; signore eleganti, ragazzini in jeans e maglietta, giovani solitari e pensierosi, anziani emozionati, biker impassibili, a braccia conserte, con i giubbotti di pelle dellHarley Davidson che faticavano a trattenere le lacrime e che si sono precipitati a ricevere la Comunione quando una suora è uscita dalla chiesa per somministrarla a chi, tra la folla, desiderasse riceverla.
«Ci ha fatto ridere tutti quanti, adulti e bambini, con le sue battute, riusciva a far risultare garbati anche gli aspetti più macabri e dissacranti della vita e a regalare tanta serenità. Era trasversale: adesso nessuno ci riesce più, la maggior parte dei comici sono vietati ai minori». Giuseppe Muscarino e Valeria Brambilla, marito e moglie, sono entrambi 40enni, fanno gli impiegati e vengono da Sesto San Giovanni. Dicono di essere cresciuti con i programmi di Raimondo Vianello. «È la prima, e probabilmente lultima volta, che veniamo al funerale di un personaggio famoso» concludono.
«Abito qui, Vianello lo incontravo spesso e mio padre ha giocato spesso con lui a calcio in questo campetto - spiega Lorella Bacchini, 47 anni, impiegata, indicando il campo di calcetto adiacente la chiesa e che gli abitanti di Segrate vogliono dedicare allattore comico -. Credo fosse un uomo come ce ne sono pochi, con dei principi, puro, onesto. Questo era ciò che comunicava di sé quando parlava e si presentava alla gente. E poi non si è mai montato la testa».
Loris Tozzato, autotrasportatore milanese di 26 anni, Raimondo Vianello lha conosciuto: sua madre ha fatto per anni la sostituta del portiere della Residenza Acquario dove abitava la coppia più nota del piccolo schermo. «Sia lui che il fratello Lanfranco erano due persone splendide, uomini daltri tempi - racconta -. Lho incontrato tante volte, aveva sempre la battuta pronta, con tutti. Forse centra il fatto che mia mamma me ne ha parlato tante volte, ma per me è uno di famiglia».
Katia Sella, una casalinga di 42 anni e il marito Daniele vengono da Lecco. «Raimondo e Sandra li abbiamo incontrati 7-8 anni fa qui, negli studi di Cologno Monzese, a un programma presentato da Mike Bongiorno che riuniva i grandi di Mediaset e quelli della Rai - spiega lei, con gli occhi rossi, facendosi largo tra la folla davanti al megaschermo per assistere meglio alla messa -. Sandra aveva sete e ha visto mio marito bere da una bottiglietta di plastica, così gli ha chiesto un po dacqua. Raimondo fece non so quale battuta in merito, ma ricordo che ci mettemmo tutti a ridere. Adesso vedere lei così sofferente mi fa star male. Dovevamo essere qui per farle coraggio».
Gabriella Pattinoni, una 50enne di Olbia, ha un motivo tutto suo per essere venuta a sostenere la signora Mondaini. «Ho la stessa sua malattia, la vasculite - dice sorridendo debolmente mentre il marito Francesco la sostiene per la vita -. Ma lei sta peggio di me: ha perso il grande amore della sua vita».
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