I basisti del colpo milionario avevano i telefoni sotto controllo

Due rapine avvenute qualche tempo fa, sempre a Milano, sempre a portavalori con grossi carichi di denaro. Identiche modalità d’azione, stessi banditi, persino i medesimi escamotage di camuffamento con divise da vigilantes. Colpi che presentavano molte, troppe analogie con quello da 4 milioni di euro realizzato lunedì mattina all’Istituto centrale delle banche popolari italiane (Icpb) in corso Europa 18. È proprio così che, nemmeno 24 ore dopo l’assalto, martedì gli investigatori della squadra mobile sono riusciti a fermare i due «basisti» della banda. Si tratta di due incensurati: un 36enne dipendente dell’istituto di vigilanza Battistolli - lo stesso che in quei minuti avrebbe dovuto presentarsi negli uffici di corso Europa per prelevare il denaro - e un fiancheggiatore di 39 anni che di professione farebbe il meccanico. Adesso le indagini della polizia si concentrano su altri due soggetti, stavolta entrambi pregiudicati: uno è già indagato perché ritenuto tra i responsabili della rapina di lunedì, mentre l’altro è solo sospettato.
«Abbiamo fatto questi fermi in virtù di un’attività investigativa pregressa - si limitano a spiegare gli investigatori della squadra mobile -. Su questi soggetti e sul loro ruolo tecnico-logistico a fianco di complici esperti in assalti alle banche stavamo già lavorando da tempo. E, nel momento in cui è stata commessa la rapina di corso Europa, ci siamo resi conto che era arrivato il momento di bloccarli. Non possiamo aggiungere altro però, le indagini sono in pieno svolgimento».
I due basisti della banda che ha messo a segno la rapina sono stati individuati proprio perché la polizia li intercettava già da tempo. Alla squadra mobile, però, ci tengono a sottolineare che, dalle conversazioni dei fermati, non è stato possibile ottenere dettagli tali da prevenire il colpo in banca. Anche il pm Elisa Moretti, che coordina l’inchiesta della polizia e ora dovrà convalidare i fermi, si chiude nel silenzio.
Il vero problema è che adesso la cattura dei due banditi, cioè di coloro che hanno materialmente realizzato l’assalto alla banca, si fa più complessa. Con i basisti in manette il timore degli investigatori è che gli altri due componenti della banda non possano che rafforzare le loro misure di sicurezza nascondendosi il più possibile e nella maniera più efficace.
I due balordi lunedì hanno fatto irruzione nell’istituto di credito indossando le divise da guardie giurate dell’istituto di credito Battistolli. Poco dopo hanno estratto le pistole, rinchiuso i dipendenti in un ufficio e portato via i sacchi di denaro, pronti per essere ritirati dalle vere guardie. Dopo il colpo, i due si erano allontanati con grande tranquillità a bordo di un furgone sul quale avevano caricato un borsone blu e un sacco delle poste con all’interno i contanti rapinati per oltre 4 milioni di euro.


Carabinieri e polizia stanno ora cercando di individuare gli altri rapinatori e soprattutto di recuperare il cospicuo bottino: euro, dollari statunitensi, yen e in particolare franchi svizzeri. Insomma, decisamente un bel «gruzzolo».

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