I Dévics alla Casa 139 Viaggio nelle emozioni della vecchia America

Musica del cuore e dell’anima per il duo californiano formato dalla cantante Lov e da Dustin O’Halloran

Luca Testoni

I californiani Dévics sono di casa nel Belpaese. A tal punto che nel 2003 hanno scritto e inciso in terra italiana (per l’esattezza nella campagna bolognese) il proprio penultimo disco, The Stars At Saint Andrea, riuscita raccolta di atmosfere sospese e struggenti. Che è poi l’ormai inconfondibile marchio di fabbrica sonoro del curioso duo originario di Los Angeles di cui fanno parte la cantante Sara Lov e il polistrumentista (chitarra e tastiere, ma non solo) Dustin O’Halloran, attesi protagonisti questa sera sul palco della Casa 139.
In programma, nel suggestivo loft di via Ripamonti 139, una performance acustica per presentare in anteprima il nuovo album Push The Heart, nei negozi da domani, su etichetta Bella Union (la “creatura discografica” di proprietà dell’ex Cocteau Twins Simon Raymonde), che segue di non molto l’uscita di Distant Radio, Ep con una mezza dozzina di canzoni d’autore inedite, ancora una volta ammalianti e minimali.
Un concerto davvero speciale, inserito a pieno titolo nel cartellone della rassegna AcusticaMente, per una sorta di viaggio nelle emozioni, tra ballate sussurrate, malinconiche e sensuali, e strumenti appena sfiorati. Sì, perché i Dévics non riescono a nascondere la propria irresistibile attrazione per le sfumature. Rifacendosi tanto all’antica tradizione sonora delle «torch song» made in Usa (quella che ci riporta indietro nel tempo al grande George Gershwin e alla divina Billie Holiday), quanto alle suggestioni care a Portishead e ai Black Heart Procession.
Musica del cuore e dell’anima, insomma. Anche se qualcuno, più prosaicamente, ha preferito etichettarla come «dream-pop». A sottolineare, in questo modo, l’alto potere evocativo di un sound etereo e rilassato, che prova a essere senza tempo ed è comunque pervaso da un malcelato “mood” cinematografico. E, guarda caso, il cinema e i compositori di colonne sonore sono la grande passione di Dustin O’Halloran, autentica mente creativa del progetto Dévics.
Quest’ultimo, dopo aver pubblicato un anno fa Piano Solos (un disco di solo pianoforte ispirato a uno dei suoi idoli musicali: Chopin), ha composto due brani per pianoforte che faranno parte della colonna sonora del nuovo, atteso film di Sofia Coppola, Marie Antoinette, al momento in fase di post-produzione.
In precedenza, i Dévics avevano trovato spazio nella colonna sonora de L'amore probabilmente, pellicola minimalista del nostro Giuseppe Bertolucci, presentata a Venezia nel 2000.
A lasciare il segno nell’ascolto dell’ultimo disco, in equilibrio tra la sperimentazione e una formula pop d’impatto, è l’utilizzo originale di tutta una serie di strumentazione d’annata - dal mellotron e il moog al marxophone (quest’ultima è una curiosa arpa degli anni Trenta corredata da quindici martelletti a molla che percuotono le sue corde...

) -, di cui O’Halloran fa uso massiccio: «Ho una vera e propria passione per utilizzare suoni e strumenti che si riferiscono a un’estetica specifica, ma a patto di servirmene in modo non appropriato, per ottenere un suono che non appartiene alla loro storia», puntualizza.
«È lo stesso approccio che ho con la chitarra. Non ho avuto una formazione rock tradizionale e, in questo senso, credo di suonare la chitarra in modo non completamente canonico».

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