A Milano c'è un festival da trecentomila biglietti venduti. È l'I-Days che è partito ieri con i trentamila spettatori per Florence & The Machine e finirà il 15 luglio distendendosi sull'Ippodromo Snai di San Siro e l'area ex Expo.
Il cast, bisogna ammetterlo, è dosato con il manuale Cencelli della musica popolare, ossia pensato per raggiungere ogni fascia anagrafica e ogni gusto stilistico, dal latin pop di Rosalìa all'hard rock dei Black Keys . Con alcune sorprese. Ad esempio Travis Scott il fenomenale rapper texano che ha venduto ottantamila biglietti in 24 ore di fronte a una richiesta di 150mila. Oppure l'italoscozzese Paolo Nutini che si esibisce per ventimila spettatori in quello che forse è finora uno dei concerti più affollati della sua carriera. «Dei trecentomila biglietti il dato che mi ha colpito di più è che oltre duecentomila sono stati acquistati fuori dalla Lombardia, a conferma di una rilevanza nazionale che sempre più spesso i grandi eventi musicali riescono a raggiungere», spiega il promoter Corrado Rizzotto. Dopotutto in cartellone ci sono nomi che valgono un lungo viaggio. Ad esempio i Red Hot Chili Peppers che forse avranno esaurito la loro fase creativa nella composizione di canzoni ma hanno un repertorio da far invidia a quasi tutti (domenica 2 luglio).
O la superlativa accoppiata rock The Black Keys e Liam Gallagher del primo luglio. A colpire sono anche i 65 mila biglietti venduti per gli Arctic Monkeys il 15 luglio accompagnati dai The Hives e da Willie J Healey. In sostanza questo festival conferma di esser diventato un punto di ritrovo ideale per gli artisti che magari restano fuori dagli stadi o non ci sono ancora arrivati ma hanno comunque una capacità attrattiva che sfugge a chi osserva questo mercato da lontano. Di certo una parte del merito è - come spiega Rizzotto - delle «facilities» ossia dei servizi che sono garantiti al pubblico e che sono assenti in altre grandi città. Ad esempio la metropolitana capillare e puntuale. E una generale affidabilità degli altri mezzi pubblici e del controllo viabilità.
«Gli
I-Days possono diventare una delle vetrine di Milano non sono in Italia ma anche all'estero. Ad esempio so che per il concerto di Travis Scott arriveranno manager e discografici da tutta Europa», dice Rizzotto. Ottimo segno.
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