I genitori di Karl Nasr, schiacciato da un palo in viale Umbria. "I risarcimenti in borse di studio"

L'incidente tra viale Umbria e via Colletta, due anni fa. Il 18enne ha perso la vita davanti ai familiari, dopo che una macchina gli è piombata addosso mentre era in attesa di attraversare. I due automobilisti patteggiano 28 e 30 mesi

I genitori di Karl Nasr, schiacciato da un palo in viale Umbria. "I risarcimenti in borse di studio"
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Amava Milano, Karl Nasr, al punto che qui trascorreva le sue vacanze da quasi un decennio. Aspirante studente di medicina e biologia in Libano, qui aveva deciso di festeggiare i suoi 18 anni compiuti da poco.

Non poteva immaginare che a un incrocio a pochi passi dal suo hotel avrebbe trovato la morte. Né i suoi genitori, di assistere ai suoi ultimi momenti: ha sofferto moltissimo, il ragazzo, prima di perdere conoscenza per sempre, quando un'auto gli è piombata addosso schiacciandolo contro un palo, tra viale Umbria e via Colletta, a due passi dalla scuola elementare e il centro commerciale.

Dal punto di vista strettamente giudiziario, questa immane tragedia, dovuta alla colpevole negligenza di due automobilisti, si è conclusa con un patteggiamento arrivato ieri mattina davanti al gip di Milano. Due anni e mezzo di carcere per la 39enne A.R., che guidava una Renault Captur che, nel tentativo di fare inversione a U, ha invaso la carreggiata in viale Umbria tagliando la strada all'altra macchina. E due anni e quattro mesi al 52enne F.C., che andava a 70 chilometri orari, non a folle velocità, ma comunque sopra il limite consentito in città.

Quella mattina, l'1 agosto del 2023, le due condotte ritenute entrambe colpose dopo le indagini della polizia locale, coordinate dal pm Antonio Cristillo hanno provocato una situazione tale da rendere l'impatto inevitabile. L'Audi ha attivato da sola la frenata automatica, ma si è comportata come una pallina da biliardo: il guidatore non aveva più il controllo del mezzo e non ha potuto fare altro che finire addosso al ragazzo.

Entrambi i conducenti sono comunque risultati negativi all'alcol test e agli esami tossicologici. Trasportato al Niguarda in condizioni disperate, il ragazzo era stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico ma è morto nella notte. Anche la madre di Karl ha riportato una frattura alla spalla, mentre la 39enne alla guida della Renault è stata dapprima trasportata in pronto soccorso e poi dimessa con 20 giorni di prognosi. Il giovane, grande appassionato di cucina, stava progettando un viaggio in Giappone con uno dei suoi cugini. Era stato anche ammesso all'Aub, l'American University of Beirut. Aveva un fratello maggiore di nome Elias. I due imputati, difesi dagli avvocati Pierpaolo Poli e Arianna Dutto, non si sono presentati in udienza. «Per i genitori del ragazzo, che aspettano in Libano, si tratta di un passaggio molto importante», le parole dell'avvocato di parte civile, Ernesto Savio Sarno. «Non solo hanno perso un figlio, che già è gravissimo, ma hanno dovuto subire il trauma di vederlo morire. Un trauma che si scontra con la freddezza dei calcoli delle tabelle assicurative».

I risarcimenti in parte sono stati già versati, e i genitori hanno deciso di destinarli per una buona causa, nel ricordo del figlio. Copriranno le borse di studio di studenti all'università, un percorso che Karl avrebbe amato intraprendere per sé.

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