«Dopo i lanci dei sassi pronti a confiscare il campo dei nomadi»

Il primo passo sarà la confisca del terreno dove sorge il campo nomadi di via Monte Bisbino, a Baranzate. Una mossa imprescindibile per passare a quella successiva, quella più importante e significativa: l’abbattimento delle costruzioni abusive dell’insediamento, una quarantina in tutto.
L’annuncio è stato dato dal vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, dopo l’incontro del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è svolto ieri mattina a palazzo Diotti, in prefettura. Una misura, quella della confisca e dell’abbattimento delle case, che segue a ruota gli avvenimenti dei giorni scorsi.
In via Monte Bisbino sono coscienti che la situazione ormai è di quelle che scottano. E che indietro non si torna. Sembra quasi che non vogliano rendersi conto che sono stati proprio loro, i nomadi di uno dei campi «storici» della città - dove vivono in pace da circa trent’anni 157 rom di etnia serba e bosniaca - a fare una sorta di harakiri dopo che tre bambini tra i 6 e i 10 anni, stando dietro il guard rail che dista poche centinaia di metri dall’insediamento, hanno lanciato, tra venerdì e sabato, pietre prima e tondini di ferro poi, contro le vetture in transito verso Varese sulla A8, la Milano-Laghi: per loro si è trattato di un gioco, ma la realtà è che, il particolarissimo «tiro a segno» ha sfiorato la tragedia. E ha spinto la polizia lunedì pomeriggio a fare irruzione nel campo con un’azione di disturbo in piena regola.
«Le costruzioni abusive sono tutte in muratura - ha spiegato ieri De Corato - e sono già state in passato denunciate all’autorità giudiziaria dalla polizia municipale. Al di là dell’aspetto penale, che ha un suo corso anche se finora non ha dato esiti, per la violazione amministrativa applicheremo la stessa procedura che ci ha consentito di abbattere nel 2005 una villetta abusiva edificata in via Cusago».
Dopo l’accertamento su chi ha realizzato l’abuso edilizio, ha precisato il vicesindaco, «verranno fatte delle ordinanze da parte dello Sportello unico edilizia che impongano al proprietario di demolire il manufatto entro 90 giorni. In caso di inottemperanza, il Comune acquisirà l’area al patrimonio demaniale e darà luogo all’abbattimento d’ufficio».
Il procedimento durerà un po’ di tempo. Tuttavia De Corato ha spiegato che «non c’è altra soluzione per risolvere una situazione di abusi decennali che da tempo costituisce una fonte permanente di pericolo, e ora più che mai, per la sicurezza dei cittadini».
Dal censimento effettuato lunedì dai vigili urbani durante il blitz della polizia, il campo risulta occupato da 32 famiglie, tutte identificate. E sul fronte delle indagini sui lanci in autostrada ci sono novità. I fratellini di 6, 8 e 10 anni ritenuti responsabili del pericoloso giochetto sono stati segnalati alla Procura per i Minorenni e sembra che la rosa dei nomi possa allungarsi nelle prossime ore.
Sono stati sentiti anche alcuni adulti, primi fra tutti i genitori ma la polizia, al momento, esclude un coinvolgimento dei grandi e pensa che l’azione sia nata da un’iniziativa dei ragazzini, che fanno parte di una famiglia slava già nota per i svariati precedenti dei suoi componenti.


I tre bambini, che non hanno fatto alcuna ammissione, erano già conosciuti nell’ambito della comunità, per dispetti e danni fatti all’interno del campo. «Sono dei piccoli disgraziati, dei delinquentelli» ci ha detto ieri mattina un’anziana del campo.

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