Per i lavavetri ai semafori arriva il giro di vite

Da novembre a Roma stop a giocolieri e lavavetri ai semafori. Il Campidoglio ha preparato un’ordinanza che mette al bando anche chi, sempre abusivamente, pulisce i fari ai semafori chiedendo soldi agli automobilisti in cambio di prestazioni spesso imposte.
L’ordinanza sarà firmata oggi e dovrebbe essere operativa dal primo novembre. Per un anno vieterà di esercitare «mestieri non autorizzati sul suolo pubblico e di turbare il traffico». A differenza di quella già applicata a Firenze, l’ordinanza di Roma conterrà non solo sanzioni ma anche la possibilità di un reinserimento sociale qualora si appurino condizioni di sfruttamento. Se il lavavetri è clandestino verrà accompagnato nei centri di identificazione ed espulsione. Altrimenti, secondo quanto previsto nell’articolo 650 del codice penale, è prevista la multa fino a 200 euro. Oltre alla multa verrà anche sequestrata l’attrezzatura. In caso di donne e bambini il Campidoglio provvederà a farli seguire da assistenti sociali, così come in caso di vittime di un racket dei semafori.
Intanto ieri mattina alcuni consiglieri e assessori regionali e provinciali del Pd, Prc e Sinistra e Libertà si sono improvvisati lavavetri per un giorno per protestare contro l’ordinanza di Alemanno in arrivo. Impugnando spazzole di gomma imbevute d’acqua e detersivo, al semaforo di piazza San Marco gli esponenti della sinistra hanno inscenato la «provocazione di strada». Tra gli improvvisati lavavetri anche l’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Smeriglio, la cui partecipazione è giudicata da Francesco Petrocchi (Pdl), vice presidente vicario del consiglio provinciale, «grave tanto da giustificare la richiesta delle sue dimissioni, dal momento che difende lo sfruttamento di extracomunitari, mentre per il suo incarico istituzionale dovrebbe tutelare il lavoro regolare». Sulla stessa linea il collega Scotto Lavina (Pdl), che giudica «ridicola» la manifestazione con cui «la sinistra si è avviata a toccare il fondo». Stesso giudizio da parte di Fabrizio Santori, presidente della commissione sicurezza del comune di Roma, che «trova inaccettabile questa manifestazione. L’ordinanza antilavavetri rappresenterà un passo avanti verso quel cambiamento che la città ha richiesto, con buona pace degli esponenti del centrosinistra». «Una protesta fotocopia», aggiunge Fabio Desideri (Pdl), vicepresidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio. «La sinistra romana e regionale, a corto di idee, ricicla la protesta del 30 agosto del 2007 di Paolo Cento a piazza San Giovanni, che spazzolò il parabrezza degli automobilisti per protesta contro l’ordinanza del sindaco di Firenze. La realtà è che la sinistra e il sinistra-centro sono allergici al sistema delle regole e scollati dal mondo reale, come testimoniano le sconfitte elettorali». Meravigliato che tra i promotori dell'iniziativa ci fosse qualche presidente di Municipio, è Angelo Paletta (Pdl), consigliere alla circoscrizione di Ostia: «Sono i primi che dovrebbero avere interesse a ridurre il fenomeno per motivi sociali e di pubblica sicurezza».

«Il problema della sicurezza a Roma - osserva Lavinia Mennuni, delegata del sindaco per le pari opportunità - colpisce in particolar modo le donne. Molte guidatrici si sono trovate in estrema difficoltà in seguito ad atteggiamenti aggressivi dei lavavetri. Situazioni del genere non sono tollerabili».

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