I MAGHI DELLA CONFUSIONE

Da qualche giorno il governo si sta inventando la nuova favola: avrebbe sbagliato a comunicare e questo sarebbe l’unico motivo per il quale è sommerso dalle critiche sulla Finanziaria. Non sappiamo che idea abbiano i signori del governo sulla comunicazione. Se la comunicazione è nascondere allora è vero che hanno sbagliato, ma se la comunicazione è dire quello che si vuol fare allora non hanno sbagliato: hanno comunicato benissimo. La questione è un’altra ed è che il Paese non ci sta a digerire questa Finanziaria. Più semplicemente: non la vuole. E ormai, come ha rilevato Renato Mannheimer, i cittadini che non ci stanno sono oltre il 60 per cento degli italiani.
Il ministro Bersani ha fatto autocritica durante una trasmissione televisiva e ha detto, appunto, che c’è stato un errore di comunicazione nei confronti del Paese. Lo stesso ha affermato, addirittura, il vice ministro Vincenzo Visco uomo che, per la verità, non avevamo mai visto particolarmente attento alla comunicazione. Eppure tant’è. Secondo loro lo sbaglio sarebbe stato quello di non comunicare il senso complessivo della manovra, cioè la direzione di marcia che il governo vuol prendere con il suo primo atto importante: la Finanziaria. E hanno anche detto che l’errore ancora più grave è stato quello di non spiegare il perché di questa manovra.
Fin qui i ministri. In realtà Romano Prodi ha sostenuto in rapida successione che: il Paese è impazzito e non capisce la manovra anzi, non la capisce perché impazzito; il fatto poi che tutti siano scontenti è un segno positivo perché rivela la lungimiranza dell’azione del governo. Contento lui, scontenti tutti. Probabilmente il presidente del Consiglio nei suoi anni di permanenza in Europa è venuto a conoscenza di tecniche della comunicazione che a noi poveri provinciali sfuggono, ma preferiamo rimanerne all’oscuro. Visti i contenuti e, soprattutto, gli effetti. La verità è che non ci sono errori di comunicazione. È una comunicazione totalmente coerente con la linea politica del governo e anche con la sua linea di politica fiscale ed economica.
Vediamo di spiegarci. Come procede questo governo?
Siccome hanno chiamato Padoa-Schioppa, in qualche modo devono tener conto degli impegni europei perché il suddetto signore ha messo la sua faccia per quella credibilità che si è costruito in questi anni. Pensando di trasferirla sul governo.
Detto questo, dalle parti del governo ragionano in questo modo: «Facciamo tutto quello che possiamo fare tenendo conto che non siamo d’accordo quasi su nulla ma che dobbiamo rimanere in piedi». Lo sanno anche i bambini che la cosa più semplice per rimanere in piedi è tagliare poco e tentare di rastrellare dalle tasche degli italiani quanto più è possibile. Ovviamente anche loro sanno che è difficile far digerire ulteriori aumenti delle tasse e quindi ci provano e sondano quanto i cittadini, le famiglie, le imprese, le associazioni di categoria possano sopportare. Dopo di che sono costretti a tornare indietro e in questo andirivieni è chiaro che il Paese non ci capisce più nulla.
Altro che errori di comunicazione, questi sono veri e propri errori di governo. Almeno per come la vediamo noi, ma in questo caso, come abbiamo detto sopra, siamo in compagnia di oltre il 60 per cento dei contribuenti.

È stato così per la tassa di successione, per il Tfr, per la tassa di soggiorno, per i ticket sanitari e per molto altro. Neanche un mago della comunicazione avrebbe saputo rivelare meglio di questi signori del governo ciò che stanno facendo e tutte le contraddizioni che ci stanno sotto.

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