L'uomo di Neanderthal è un mistero. Aveva un cervello più grande del nostro ma, probabilmente, non era bravo quanto noi a comunicare. Ha convissuto con l'homo sapiens per un periodo relativamente lungo e poi si è estinto. Nessuno sa dire se stroncato dalla competizione con noi, suoi cugini (non siamo sullo stesso ramo evolutivo) più "performanti" o per cause naturali. Si è anche discusso a lungo sul fatto che le due specie di homo si siano mai incrociate e la risposta parrebbe essere no. In questa selva di dubbi adesso un nuovo studio scientifico pare dare delle certezze, almeno numeriche. I neanderthaliani erano pochi e forse questo aiutò la loro estinzione. L'uomo di Neanderthal, tra i 130mila e i 25mila anni fa, era diffuso in gran parte dell'attuale Europa ma la sua popolazione non superò mai i 7mila individui, tutti discendenti di un'unica donna vissuta circa 110mila anni fa. Questa la conclusione alla quale sono giunti i biologi e i paleontologi che hanno analizzato il Dna mitocondriale - trasmesso per via femminile - di cinque fossili.
Come spiega la rivista Science questo non implica che si trattasse della prima Neanderthal della storia, ma che la popolazione di cui possediamo resti fossili si è certamente evoluta a partire da questa «Eva». Probabilmente attorno ai 110mila anni, la fase di massima discesa delle temperature dell'era glaciale, la popolazione dei neanderthal era assai poco numerosa. E anche in seguito la sua espansione è stata relativamente limitata.
Le analisi, condotte su fossili trovati in diversi siti europei, mostrano che la specie possedeva una diversità genetica di appena un terzo rispetto a quella degli esseri umani attuali. Questo avrebbe esposto la specie a maggiori rischi rispetto alle malattie.
A causare il definitivo calo demografico potrebbe essere stato un improvviso cambiamento delle condizioni climatiche, un problema particolarmente difficile per una società organizzata in gruppi molto piccoli e nomadici; va notato che nella stessa epoca la popolazione di homo sapiens viene calcolata in almeno 20mila individui.
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