Chiara Ennas
Confcommercio e molti assessori hanno deciso di fare un passo in più per risolvere il problema del randagismo: ai proprietari di bar, ristoranti e alberghi si chiede di aderire alla campagna «Finalmente entro anchio» e di accogliere i quattrozampe, magari con una ciotola dacqua o di crocchette. Lestate, si sa, è un periodo da cani, nel vero senso della parola: gli abbandoni aumentano, i canili si riempiono e i randagi vagolano per le strade. Infatti, pur esistendo alcune leggi nazionali e regionali che tutelano i migliori amici delluomo, o almeno di alcuni rappresentanti della specie, e che prevedono sanzioni per chi condanna il proprio cane, gatto, furetto o coniglio al randagismo, tali norme non sono mai state applicate effettivamente, come lamentano i responsabili dei canili municipali (quello di Molassana, a Genova, conta già dallinizio della stagione estiva ben duecento cani abbandonati) e la presidente dellOsservatorio sul randagismo, nonchè consigliere dei Verdi, Cristina Morelli. Questa iniziativa, peraltro, è molto importante e sentita in Liguria, che cerca in questo modo di avvicinarsi alle abitudini ormai consolidate di accoglienza canina di altre regioni, come lEmilia Romagna: 232.500 cani e 232.700 gatti nella nostra regione si contendono laffetto di altrettanti proprietari e rappresentano un numero sufficiente per chiedere ai gestori di vari esercizi di aprire le porte agli animali da compagnia.
Tutto questo si ricollega anche alla vocazione turistica della Liguria, che rischia di perdere turisti amanti degli animali perché ancora non è in grado di offrire buone strutture, come per esempio spiagge appositamente attrezzate: a questo proposito Cristina Morelli fa sapere che «in Liguria esistono solo tre arenili che si adeguano alle esigenze di chi non vuole o non può lasciare in casa il proprio cane, e stiamo cercando di fare almeno una spiaggia di emergenza». Per chi teme che quella dei gatti, ma soprattutto dei cani, possa diventare uninvasione pericolosa, visti gli allarmi lanciati a proposito di alcune razze, niente paura: ladorato cagnolino può entrare, ma con il guinzaglio o la museruola, e si invitano i padroni a educarlo, e «anche a educarsi», come ha sottolineato la stessa Morelli. Addirittura ci sono già alberghi che si preparano ad accogliere i quattrozampe in maniera «chic»: chi fornisce portachiavi, asciugamani e altri accessori con il nome dellhotel, potrà anche produrre ciotole e tappetini per dare un tocco di eleganza e personalità anche allacqua e alle crocchette. E Federalberghi tiene a sottolineare che se gli hotel chiudono determinate aree al transito canino «non significa che gli animali da compagnia non siano ben accetti», sulla scia del modello francese che prevede il gesto spontaneo di una ciotola dacqua per il cane che accompagna il padrone in bar e ristoranti.
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