Manovra ai raggi X

Una Manovra per la crescita e a favore di famiglie a basso reddito e imprese, mantenendo i conti in ordine

Manovra ai raggi X

Attività extra-scolastiche e più incentivi alla natalità

Arriva il bonus per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con reddito Isee fino a 15mila euro: sarà il fondo “dote famiglia”, con 30 milioni per il 2025, ad erogare il contributo ad associazioni, società sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore. Arriva anche un Fondo per il sostegno e la valorizzazione della funzione degli oratori. Per sostenere le famiglie c’è poi un fondo con 10,5 milioni in 3 anni per il sostegno alle attività educative formali e non formali, ovvero sia dentro le scuole che fuori. Ci sarà un bonus bebé per i prossimi due anni: al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione per le famiglie con Isee non superiore a 40mila euro annui. Il bonus mamme lavoratrici con almeno due figli è esteso anche alle autonome. Si rafforza inoltre il bonus asili, mentre alla social card «Dedicata a te» sono destinati 500 milioni.

Flat tax fino a 35mila euro. Un’estrazione in più del Lotto

Arriva una stretta sulle detrazioni per i redditi più alti e viene introdotto un meccanismo di quoziente familiare. Per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75mila euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato in corrispondenza del reddito per il coefficiente indicato in corrispondenza del numero di figli. Le modifiche al testo hanno richiesto due vertici tra i leader di maggioranza. La flat tax per i dipendenti aumenta da 30 a 35mila euro. La tassazione delle plusvalenze sulle criptovalute resta al 26%, con previsione di aumento al 33% dal 2026. La webtax invece verrà applicata solo alle grandi aziende, con ricavi superiori a 750 milioni di euro. Prorogate fino a fine 2026 le concessioni in scadenza il 31 dicembre 2024 in materia di Bingo, di raccolta delle scommesse su eventi sia sportivi, anche ippici, sia non sportivi, compresi quelli simulati. Sarà effettuata un’estrazione settimanale in più di Lotto e Superenalotto.

Ires premiale per chi investe. I contributi al Mezzogiorno

È stata introdotta l’Ires premiale con uno sconto del 4% dell’aliquota per le imprese che accantonano utili e reinvestono in nuove assunzioni a tempo indeterminato. La misura costa poco più di 400 milioni e prevede un ulteriore contributo delle banche. A queste erano già richiesti 2,5 miliardi nel biennio 2025-2026 rinviando di due esercizi la deducibilità delle svalutazioni su crediti (attenuata per 900 milioni l’anno prossimo). Esse sono recuperate dal 2027 al 2029 in quote uguali. Per le assicurazioni sulla vita sottoscritte dal 2025 è obbligatorio il versamento annuale dell’imposta di bollo. Tale costo viene scomputato dal montante versato alla scadenza o al riscatto della polizza. Per i contratti già in essere le compagnie dovranno versare il pregresso. Aumenta da 1,6 a 2,2 miliardi il credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale del Mezzogiorno. Per mantenere i livelli di crescita occupazionale e contribuire alla riduzione dei divari territoriali viene introdotto anche lo sgravio del 25% sui contributi per i lavoratori.

La proroga è a venti anni. Le misure per le bollette

Nel corso del dibattito in commissione è stato approvato un emendamento significativo relativo alle concessioni sulle reti di distribuzione di energia elettrica. Inizialmente era prevista una proroga fino a 40 anni, ma il testo finale ha ridotto il termine massimo a 20 anni, subordinandolo all’approvazione di piani straordinari di investimento pluriennale da parte del ministero dell’Ambiente, previo parere di Arera, l’authority dell’energia. Le maggiori entrate saranno destinate a un fondo presso il Mef, prioritariamente utilizzato per ridurre le bollette elettriche. Soddisfatti i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno apprezzato l’intenzione di garantire investimenti e occupazione «evitando le gare che sarebbero un unicum in Europa». Analogo auspicio è stato formulato anche per le concessioni idroelettriche. In un collegato alla manovra allo studio del ministero dell’Ambiente saranno poi definite le misure per il ritorno al nucleare, mentre il Mimit si incaricherà di costituire una newco a partecipazione pubblica.

Come cambia l’Ecobonus. Incentivi agli elettrodomestici

Nuove modifiche agli Ecobonus. Confermato il progressivo ridimensionamento del Superbonus, dal primo gennaio 2025 passerà dal 70% al 65% limitato agli interventi con Cilas già presentata al 15 ottobre 2024 e lavori approvati. Prorogato nel 2025 l’Ecobonus: dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa ed al 36% per gli altri immobili posseduti. Arriva il bonus per la sostituzione degli elettrodomestici obsoleti con altri più green: il contributo arriva al massimo al 30% del costo dell’elettrodomestico e in misura non superiore a 100 euro per apparecchio, elevati a 200 se l’Isee è sotto i 25mila euro. Arriva lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2025 e 20 per gli anni successivi per la morosità incolpevole, ovvero in favore di chi non riesce più a pagare l’affitto per cause sopravvenute come la perdita del lavoro. Sarà estesa al 31 dicembre 2027 la garanzia per i mutui per l’acquisto della prima casa per gli under 36. A tal fine, inoltre, la dotazione del Fondo di garanzia è incrementata di 130 milioni di euro per il 2025.

Crescono gli stanziamenti. Più risorse per i contratti

Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1,3 miliardi di euro per il 2025 (che sommato a quanto previsto a legislazione vigente dovrebbe portare il totale a circa 2,5 miliardi). Sono poi previsti 5,08 miliardi per il 2026, 5,78 miliardi per il 2027, 6,66 miliardi per il 2028, 7,73 miliardi per il 2029 e 8,9 miliardi a decorrere dall’anno 2030. Una quota delle risorse incrementali (2,8 miliardi per il 2028-29 e 3,12 miliardi dal 2030) è accantonata in vista dei rinnovi contrattuali relativi al periodo 2028-2030. Dal 2025 gli straordinari degli infermieri saranno tassati con la flat tax al 5 percento. Previste anche risorse per avviare campagne di informazione e sensibilizzazione in favore delle donne sullo svolgimento di test di riserva ovarica. Risorse anche per la prevenzione e il monitoraggio del tumore al polmone. Incrementati i soldi per il bonus psicologo. Arriva un fondo per il servizio di sostegno psicologico per gli studenti nelle scuole.

Uscite flessibili a 64 anni. Confermata l’Ape sociale

Chi è nel sistema contributivo potrà cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Cresce però il numero dei contributi richiesi: dal 2025 passa dagli attuali 20 a 25 anni, per poi aumentare a 30 dal 2030. Nulla di fatto invece per l’apertura di un nuovo semestre di silenzio-assenso per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare. L’aumento con adeguamento all’inflazione delle pensioni minime si attesta a 3 euro, passano da 614 a 617 euro. Viene riproposta Quota 103 per l’uscita anticipata dal lavoro. Durante le audizioni sulla manovra in Parlamento, l’Inps ha reso noto che rispetto alle 50mila domande attese finora ne sono arrivate appena 1.600 vista la sostanziale «scarsa convenienza» della misura. I requisiti per aderire sono: 62 anni di età con 41 di contributi da maturare nel corso del 2025. Confermate pure Opzione Donna e Ape Social.

Confermati taglio del cuneo e riduzione aliquote Irpef

Il piatto forte della manovra è rappresentato dalla conferma anche per il 2025 del taglio del cuneo contributivo di 7 punti per le retribuzioni fino a 25mila euro lordi annui e di 6 punti fino a 35mila euro. La misura coinvolge circa 14 milioni di lavoratori dipendenti con un vantaggio di circa 100 euro al mese in busta paga. Per la conferma dell’intervento occorrono circa 11 miliardi di euro. Per i lavoratori con redditi annui lordi fino a 20mila euro resta l’esonero contributivo direttamente in busta paga con accredito figurativo effettuato dallo Stato dei contributi previdenziali a carico del dipendente. Da 20mila a 40mila euro il bonus sarà convertito in una detrazione fiscale direttamente in busta paga (con un minimo di mille euro riconosciuto a tutti i contribuenti fra i 20 e i 32 mila euro). Questo sgravio si accompagna alla conferma della rimodulazione delle aliquote Irpef, tagliate sin da quest’anno da quattro a tre (costo 4 miliardi) con l’accorpamento di quella del 25% (che incideva sui redditi da 15mila a 28mila euro) alla minima del 23%.

Più facile restare al lavoro. Bonus mense per i più deboli

A coloro che restano al lavoro pur avendo raggiunto l’età utile per il pensionamento la somma corrispondente alla quota di contribuzione a carico del lavoratore che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all’ente previdenziale, qualora non fosse stata esercitata la facoltà, è corrisposta interamente al lavoratore. I dipendenti della Pa possono restare al lavoro fino a 70 anni per funzioni di affiancamento e tutoraggio dei neoassunti nei limiti del 10% delle facoltà assunzionali dell’amministrazione. Nel 2025 scatta il blocco parziale del turnover per la pubblica amministrazione: sono esclusi enti locali, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco e ricercatori universitari. Per promuovere corsi sulla salute sessuale e l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole arriva un fondo da mezzo milione. Viene poi incrementato il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Un altro fondo sarà destinato al contrasto della povertà alimentare a scuola, per erogare contributi ai nuclei che non riescono a pagare le rette per la mensa nelle primarie.

Fondi per la Torino-Lione e per il Ponte sullo Stretto

I nuovi fondi destinati al Ponte sullo Stretto sono pari a 1,4 miliardi, meno dei 3 miliardi inizialmente ipotizzati. Un emendamento della Lega ha destinato un miliardo di euro in più per la realizzazione della Tav Torino-Lione e 652 milioni per il Terzo Valico sulla linea Milano-Genova. Dal primo aprile l’addizionale comunale sui diritti di imbarco è incrementata di 0,5 euro per passeggero su voli con destinazione extra-Ue. Arrivano anche 120 milioni per incrementare la dote del Fondo per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del tpl. Ripristinati i fondi per la prosecuzione della Metro C di Roma oltre piazza Venezia, l’ultima stazione della linea di cui è stata avviata la costruzione, per assicurare la prosecuzione fino alla Farnesina.

Inizialmente le risorse erano state stornate, vista l’assenza di una progettazione definitiva della tratta. Altri 400 milioni di euro divisi su due anni sono destinati anche al ripristino del fondo automotive a. Il provvedimento aggiunge 200 milioni per il 2026 e altrettanto per il 2027.

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