Il Pd in coma, il concerto di Gualtieri, i pm anti Salvini: ecco il podio dei peggiori

Un uomo si risveglia dal coma e si trova iscritto al Pd (a sua insaputa). Il pasticcio del concerto di Capodanno a Roma. La procura di Palermo sconfitta al processo contro Salvini. Ecco i peggiori della settimana

Il Pd in coma, il concerto di Gualtieri, i pm anti Salvini: ecco il podio dei peggiori
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Al terzo posto del podio dei peggiori di questa settimana abbiamo il Partito democratico di Elly Schlein che, ormai sempre più a corto di iscritti, ha tesserato un signore in coma. A sua insaputa, ovviamente. Succede a San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino. E a denunciare il fattaccio è la moglie del malcapitato che, dopo essere stato mesi in ospedale per un attacco celebrale e in una clinica per la riabilitazione, si è ritrovato magicamente iscritto al Pd. E non è l'unico. Secondo un'inchiesta del Corriere del Mezzogiorno, nella stessa condizione ci sarebbero anche altre persone. Tutte quante ignare di avere in tasca una tessera della formazione di Elly. Che il partito della Schlein non navighi in buone acque lo sappiamo ormai da tempo. Basta vedere la sfilza di ko alle ultime tornate elettorali, dalle politiche alle amministrative. Per non parlare poi delle europee. Ma che fossero messi così male da inventarsi i tesserati non lo credevamo possibile. La sezione piddì di San Martino Valle Caudina si è affrettata a dire che potrebbe essersi trattato di “un refuso con un quasi omonimo”. Per carità, tutto può essere: il refuso in un cognome scritto male, la fatalità di un quasi omonimo in un paesino di quattromila anime... ma anche l’errore di un partito, questo sì, in stato comatoso.

Il secondo posto va al sindaco di Roma Roberto Gualtieri per il super pasticcio legato all’organizzazione del Concertone di Capodanno. Prima vuole far venire al Circo Massimo Tony Effe poi, appena le sue stesse compagne di partito gli si rivoltano contro, corre subito a rimangiarsi l'invito. Ma davvero non sapeva che i testi delle canzoni del rapper romano non sono così edificanti nei confronti delle donne? Forse non lo sapeva nemmeno Elly Schlein che l'estate scorsa sfilava al Gay Pride proprio sulle note del Tony nazionale. E forse nemmeno tutte le cantanti che ora sui social gridano alla censura e che, quando si tratta di attaccare la destra, sono invece in prima linea a difendere le loro "sorelle". Eppure quelle canzoni, in cui invita a mettere le ragazza al guinzaglio o a comandarle come un joystick, in cui si vanta pure di menare le donne o di fare sesso violento, in cui sciorina insulti ed epiteti disgustosi, sono online da anni. La prossima volta, onde evitare pasticci simili, Gualtieri prenda la sua chitarra e intrattenga lui i romani la notte dell’ultimo dell’anno. Potrebbe anche venire fuori un concerto divertente. Chissà se anche la Schlein si divertirebbe. O se preferirebbe comunque le hit di Tony Effe suonate sui carri del Gay Pride.

Al primo posto del podio dei peggiori c'è, invece, la procura di Palermo che con i suoi teoremi sul caso Open Arms le ha provate tutte pur di mettere in carcere Matteo Salvini. E se ci fosse riuscita sarebbe stata la prima volta nella storia della Repubblica. Fortunatamente tutto l’impianto accusatorio è stato smontato con formula piena perché il fatto non sussiste. Rimangono comunque la persecuzione giudiziaria, i voltafaccia di Giuseppe Conte e dei suoi ministri, gli odiatori che speravano nel carcere e soprattutto un Paese ancora una volta ostaggio di una magistratura politicizzata. L'assoluzione del leader della Lega arriva, infatti, l'indomani di un'altra, quella che fa a pezzi l'indagine con cui i pm di Firenze hanno dato la caccia per anni a Renzi sulla Fondazione Open. E non dimentichiamo il patteggiamento di Giovanni Toti che fa a pezzi le roboanti inchieste della procura di Genova, l'arresto del governatore e le dimissioni forzate. Tre notizie che gettano ulteriori ombre sullo stato di salute della magistratura.

Non si stupiscano, poi, le toghe se per due cittadini su tre il sistema giudiziario non funziona. E non funziona non solo perché i processi sono troppo lenti, ma anche perché per la stragrande maggioranza degli italiani la legge non è uguale per tutti.

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