Se li immaginavano remissivi e curvi sul bastone, un po mugugnoni ma niente più. I Pensionati, quelli che hanno fatto un partito, contavano di entrare nella stanza dei bottoni e alzare la voce quando serve. Non ce lhanno fatta nonostante laccordo con lUnione, ma chi credeva di levarseli dai piedi solo per quel quorum non raggiunto si sbagliava di grosso. E ora, pentiti per quellalleanza con il centro sinistra «traditore», sono pronti ad attaccare senza fare sconti.
Loccasione viene ora offerta dallondata di criminalità che ha investito anche Genova. Una situazione provocata anche e soprattutto dagli effetti dellindulto, che ha rimesso in libertà molti delinquenti abituali. Le prime vittime di questa scelta sono inevitabilmente i cittadini più deboli, e naturalmente gli anziani. E così, chi ha votato la legge che ha spalancato le porte di molte celle, finisce inevitabilmente nel mirino dei pensionati. Che però per il caso genovese si spingono oltre. E accusano chi ha il dovere di difendere i cittadini. «Invitiamo i signori organi burocratici dellamministrazione civile dello Stato - si legge in una lettera inviata al ministero dellInterno, al prefetto e el questore di Genova -, quali il prefetto e il questore di Genova, a presentare le proprie dimissioni per non aver saputo prevenire e reprimere questa ormai stagnante criminalità, che ha anche causato enormi danni economici a diversi cittadini genovesi, nonché il ferimento di tutori dellordine pubblico mandati allo sbaraglio forse per una strategia politica ideologica».
Mario Guerrasio, responsabile del partito Pensionati per la sede zona Centr-Est, e addetto alla segreteria regionale di Giacomo Bertone, passa ad analizzare tutte le cose che non vanno a Genova, in termini di sicurezza. Il rappresentante dei Pensionati imputa il dilagare della criminalità allassenza di nuovi presidi di polizia nelle zone calde del centro storico e in particolare di quei servizi di pattugliamento richiesti dai cittadini. Ritiene poco utile il passaggio di auto delle forze dellordine in via San Lorenzo, mentre nelle vie limitrofe «malviventi incuranti continuano ad aggredire passanti e assaltare negozianti per derubarli picchiandoli a sangue». Il problema eterno della prostituzione, secondo i Pensionati, contribuisce poi a rendere meno vivibile lintero centro storico.
Ma nella lettera rivolta al ministro dellInterno Giuliano Amato cè anche un riferimento tutto politico.
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