I primi 40 anni di Paul & Shark

Sempre alla ricerca di alternative all'abito grigio

Un mosaico d'immagini, una lettera autografa del fondatore Paolo Dini inviata nel 1993 ai propri dipendenti, elementi elaborati da due artisti su una lunga parete e poi la riedizione dei primi contenitori utilizzati come packaging e reinterpretati da tre designer internazionali: nella casa milanese di Paul &Shark si festeggiano lunedì i primi 40 anni. «Mio padre diede inizio, nel '76, a un'avventura fantastica. E questa celebrazione vuole essere anche un punto di partenza per nuove sfide» spiega Andrea Dini, presidente e ad dell'azienda che nel 2015 ha fatturato 162 milioni di euro di cui l'80% con l'export. «La ricerca di nuove tecnologie è nel nostro dna visto che procediamo come in Formula 1 e possediamo più di 30 brevetti. Spingiamo invece sulle nuove strategie» aggiunge Dini spiegando come la sfida più grande è offrire alternative all'abito grigio che permea la vita lavorativa di un uomo. «Io indosso spesso un blouson di cashmere su una camicia bianca e su un pantalone in tessuto elasticizzato» confessa il ceo da perfetto testimonial dello stile rilassato che la collezione Paul&Shark promuove e che molti personaggi di cui l'azienda non fa i nomi, apprezzano.

Nella collezione del prossimo inverno - circa mille pezzi - conquista la bellezza delle T-shirt di cashmere, delle giacche e dei blouson in Wool Tech utili per uscire per una passeggiata al mattino e poi recarsi al lavoro senza cambiarsi, dei giacconi in tessuto Typhoon 20000 con dispositivo a batteria ricaricabile per riscaldare i reni. LuSer

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