È la zona franca della droga per eccellenza. Una vera e propria setta virtuale, fatta di adepti anonimi che si riuniscono su un sito web costituito da regole ben precise per comprare o vendere le più svariate sostanze stupefacenti in commercio. E non solo.
Su «silk road» (via della Seta) si trova di tutto: dalle droghe leggere agli psicofarmaci, dagli allucinogeni alla cocaina, passando per l'eroina, le sostanze psicotrope e le anfetamine. Ci sono persino coltelli, pistole elettriche da 80mila volt e vere e proprie mitragliatrici. Non manca neppure la sezione culturale in cui si vendono libri che trattano rigorosamente di droghe e di armi. Il tutto è accompagnato da foto, descrizione, prezzo, modalità di acquisto e spedizione del prodotto in questione, nonché i commenti degli utenti che lo hanno già utilizzato. Insomma, una sorta di «eBay» della droga. Con la differenza che questo sito di e-commerce è illegale e di difficile accesso, al punto che sono presenti in rete dei video esplicativi per effettuare il log-in.
Non basta scrivere su un semplice motore di ricerca il nome «silk road». Per trovarlo, bisogna scaricare un software, denominato Tor, che rende anonima e non tracciabile la navigazione in rete.
Una volta entrati, basta registrare nome e password per aver accesso al bazaar dell'illegalità. Non prima però di vedere comparire un messaggio che è tutto un programma: «Non possiamo garantire il tuo anonimato, la protezione dalla violazione di leggi vigenti o da altri utenti di questo sito web». Come dire: «Noi ce ne laviamo le mani». In effetti il sito non è altro che una piattaforma sulla quale venditori e compratori si incontrano per fare acquisti. È la piazza tradizionale che diventa virtuale. Una piazza inaccessibile e incontrollabile persino dalla Dea americana (Drug Enforcement Administration). Perché, proprio grazie a questo sistema di criptazione di Tor, gli agenti non sanno dove e cosa cercare.
Non è possibile nemmeno risalire alle transazioni effettuate perché avvengono nell'assoluto anonimato e con una valuta che non esiste. Nessuna carta di credito. La moneta di scambio si chiama «Bitcoin», è digitale e utilizza la crittografia. Non è riconosciuta da nessuno stato, se non dagli stessi utenti che la utilizzano. Dove comprarla? Sulla stessa «Via della Seta» o su altri siti. E la spedizione della merce? Anche qui ci sono regole rigide e precise, contenute nella guida del venditore presente sul sito. «Se il contenuto del pacchetto ha un odore che può essere rilevato dai cani o dal metal detector, è necessario spedirlo sottovuoto. Non usate agenti per mascherare l'odore, come il caffè, perché i cani sono addestrati anche per questo. Assicuratevi che l'esterno del pacco non sollevi sospetti. Si deve ottenere un mandato di perquisizione per aprire tutti i pacchetti».
Anche l'indirizzo al quale verrà recapitato il pacco è al riparo da ogni “intercettazione”, perché, una volta inserite via e numero, queste informazioni vengono memorizzate in maniera criptata e deliminate non appena la transazione viene completata.
Come se non bastasse, la «Via della seta» ostenta pure un fine morale: «A causa della guerra alla droga, c'è un divario enorme tra quello che la gente desidera e ciò che possono ottenere. Noi riduciamo il gap. Indipendentemente dal tipo di motivazioni, sei un rivoluzionario. Le vostre azioni stanno portando soddisfazione a quelli che sono stati oppressi per troppo tempo».
Oltre al presunto fine morale, di certo gli ignoti amministratori sono animati da un fine puramente economico, visto che migliaia di utenti effettuano acquisti sul sito, aumentando le loro percentuali di ricavo.
«Non è mai successo che un sito spacciasse in modo così sfacciato droghe», ha dichiarato il senatore Charles Schumer di New York, citato dal mensile Rolling Stones che ha posto l'accento sul fenomeno Silk Road. Non sarà mai successo, ma quello che è sicuro è che le sostanze illegali continuano a essere vendute e gli investigatori brancolano nel buio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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