È la stella nata dal ciclone dell'antipolitica che si è abbattuto sul Regno Unito dopo lo scandalo delle note spese gonfiate. Ed è il simbolo della nuova ondata conservatrice che entro la prossima estate potrebbe spazzare via dodici anni di governo laburista. Capelli corti, aria sbarazzina, Chloe Smith, 27 anni, ha soffiato al partito di governo il seggio di Norwich North dopo 45 anni su 60 di potere incontrastato. E si è guadagnata un posto nella storia. Perché da oggi - da quando ha battuto col 40% Chris Ostrowski, 28 anni (18%) - è lei la parlamentare più giovane di Gran Bretagna (ha scalzato il liberaldemocratico Jo Swinson, 29 anni), la più giovane deputata Tory degli ultimi trent'anni e la donna più giovane ad essere mai stata eletta nelle fila dei Conservatori. Meglio della Thatcher, insomma, che la prima volta che entrò a Westminster aveva 34 anni.
«È la dimostrazione che il Paese ne ha abbastanza delle bugie di Gordon Brown», ha esultato il leader dell'opposizione dopo che i risultati delle suppletive sono stati resi noti. E in effetti il test elettorale era il primo dopo lo scandalo delle note spese ed era strettamente legato al terremoto che l'abuso sui rimborsi ha provocato a Westminster. La vittima sacrificale, lo sconfitto Ian Gibson, aveva lasciato il mese scorso la sua poltrona di deputato laburista su pressione del partito stesso proprio dopo essere finito nell'occhio del ciclone per aver chiesto 80mila sterline di rimborso per la seconda casa, un appartamento poi rivenduto alla figlia a un prezzo stracciato. Una sconfitta simbolica, dunque, quella del Labour di ieri. La quinta di Gordon Brown alle suppletive da quando è primo ministro. In effetti la dimostrazione che lo scandalo esploso dopo la pubblicazione dei dettagli delle richieste di rimborso dei parlamentari britannici sta danneggiando il partito di governo e dando una spinta alla voglia di cambiamento del Paese. «Credo che dobbiamo tirare una lezione. Dobbiamo risanare la politica a Westminster ed è quello che facciamo», ha detto il premier Gordon Brown. Ma per lui il tempo sembra essere scaduto.
I Tory galoppano ormai verso il governo.
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