È proprio così, con l'evocazione di Nosferatu, che si apre Lola&Vlad di Piero Melati (Polidoro, pagg. 490, euro 20): «Nosferatu, il film di Herzog del 1979: i moli del porto di Brema invasi dai ratti arrivati sulle navi, con parassiti al seguito. Una volenterosa coorte di sporcizia animata. E dopo lo sbarco, il contagio che bussa alle porte della città: toc, toc, reverendissimi umani, siete in casa? Siamo venuti a stecchirvi a peso morto». È interessante dunque che, nel momento in cui il remake del classico film espressionista muto Nosferatu il vampiro di Mornau del 1922 arriva al cinema diretto e co-prodotto da Robert Eggers, in libreria giunga un corposo romanzo che narra «di vampiri, dell'orrore, dal romanticismo alla Hoffmann e che nasce nella vecchia rete informatica, dove i modem sono a 56k, le chat sono gracchianti, il gotico lascia i castelli vittoriani per immettersi nell'Internet».
Melati, giornalista esperto di mafia e oggi tra i responsabili delle pagine culturali della Repubblica, autore di romanzi, saggi, volumi di viaggi, si cimenta in questo titolo in una creazione sovrannaturale e insieme troppo umana. Due giovani, Lola e Vlad, portano con sé, oltre la normalità del contagio digitale, il mistero di una identità sospesa in uno speciale gotico quasi contemporaneo, ovvero l'alba di internet, quando avere un nickname, un nom de plume, era cosa normale. Forse vampiro, forse umano è Vlad: «Il mio nickname è Vladimiro... Sono un alieno. Anche voi siete tutti alieni. Solo che non volete ammetterlo». Forse vampira, forse umana è Lola, padre ricco, casa borghese, madre alla moda, party in piscina, insomma vita dorata, annebbiata però da alcool e cocaina. Gli uomini temono Lola, perché è troppo bella o per via di suo padre. Ma Vladimiro non ha paura di lei nemmeno un po', la prende in giro e la vezzeggia, la comprende e la manda a quel paese, come se già la amasse. Intorno ai due, nella rete e nella vita, aleggiano i veri mostri succhiasangue, con le loro minacce e paranoie, uscite di scena e tramonti della morale.
Pagina dopo pagina, un dialogo digitale dopo l'altro - mentre le apparizioni mostruose si moltiplicano, tutte dotate di nickname e di un proprio clan: i Draghi, il Mago, gli uomini Vampiro, i Discendenti del clan di Tancredi Bosconero o di Asad Ibn al-Furat - Lola e Vlad si inoltrano nella nebbia della favola gotica, perdono il senno e tutto gira intorno alla stanza, proprio come nella canzone, dando l'opportunità a Melati di disquisire, tra ironia e terrore, sulle minacce dell'oggi e sulla nostra natura primitiva, che mai perdette la fame di iniziazione.
Un romanzo ipnotico, che conduce con maestria nel cuore di una romantica oscurità, per poi abbandonarci in preda ad una inspiegabile nostalgia per gli incantesimi del sangue, visto che in fondo, come si spiega nel documentatissimo prologo, «Se c'è un fenomeno che non tramonta mai siamo noi. I vampiri. Ci cacciate, ci disprezzate e per lo più non credete che esistiamo, ma ci amate disperatamente come la vostra nemesi».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.