Ibra e Trezeguet ko Emergenza Juve per Samp e Werder

Pronti Del Piero e Zalayeta, Capello ottimista ma quante analogie con il Liverpool un anno fa. Novellino: «Loro una Maserati, noi una Fiat»

Alessandro Parini

da Torino

Non un bel segnale, ma tanto vale avere fiducia. La Juve che in dieci giorni vorrebbe chiudere la pratica campionato e centrare la qualificazione ai quarti di Champions, ha le ossa che scricchiolano. In sintesi: Ibrahimovic e Trezeguet non sono stati nemmeno convocati per stasera a Genova contro la Sampdoria e Capello spera di recuperarli per martedì col Werder Brema. Grossi dubbi non dovrebbero essercene, ma vale la pena stare all’erta anche se lo stesso tecnico si dice fiducioso: «Non sono il tipo che si piange addosso, ho a disposizione un gruppo super con motivazioni incredibili: faremo bene lo stesso».
Lo svedese accusa una lieve infiammazione post-traumatica al ginocchio sinistro, il francese una contusione alla caviglia destra. Nulla di drammatico, ma la cautela è d’obbligo soprattutto in campionato, considerato il vantaggio accumulato nei confronti di Milan e Inter. Curiosamente - ma anche in maniera un po’ sinistra – nemmeno dodici mesi dopo sembrano riproporsi le condizioni che l’anno scorso portarono al triste quarto di finale col Liverpool: anche in quell’occasione infatti, la truppa di Capello fu decimata da infortuni e inconvenienti. E dopo l’1-2 di Anfield Road (con gol regolare annullato a Del Piero), la Juve al Delle Alpi non andò oltre lo 0-0 presentandosi senza Trezeguet (caviglia destra dolorante, guarda caso), con Olivera titolare dopo due mesi e schierato centrale di centrocampo, un Emerson quasi zoppo e un Nedved inguardabile. «Siamo stati sfortunati – è l’unica concessione fatta da Capello all’emergenza dettata ancora una volta dagli impegni con le nazionali -, ma abbiamo i mezzi per andare avanti lo stesso. Intanto, abbiamo ritrovato un Buffon degno dei tempi migliori e recuperato Zambrotta». Il quale ieri, in partitella, è stato schierato nel suo vecchio ruolo di esterno sinistro, con Zebina a destra: segno che questa sera i due potrebbero davvero tornare a formare l’accoppiata dello scudetto. Restando alla difesa, Capello pare invece non preoccuparsi del fatto che, a una settimana dal Milan, sia Thuram che Cannavaro risultino diffidati: «Inutile fare calcoli, il calcio è imprevedibile». In teoria quindi, spazio ai titolari.
Ovviamente, però, l’intrigo maggiore riguarda l’emergenza attacco: se Del Piero non può essere messo in discussione («stramerita il Mondiale»), il suo partner odierno dovrebbe essere Zalayeta, il Panterone Triste che quest’anno ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra ma che nella stagione passata aveva segnato sei gol pesantissimi in campionato e matando il Real Madrid negli ottavi di Champions. In estate aveva anche provato a far sapere che avrebbe preferito una squadra dove potesse giocare più spesso, ma è bastato un cenno del capo di Moggi per fargli cambiare idea. Finora per lui, 12 apparizioni in campionato e un solo gol, quello (inutile) del 3-0 di Lecce. «Si è sempre allenato bene – lo promuove Capello -. È pronto, senza scordare la possibilità di Mutu in attacco». Difficile però che accada. Il romeno ha finora sempre giocato da esterno di centrocampo. Logica e probabilità vanno nella direzione di Zalayeta per una trasferta che sulla sponda doriana Novellino presenta così: «Dovremo correre, correre, correre.

La Juve è un carro armato e noi dovremo fare come gli scugnizzi napoletani in guerra contro i panzer tedeschi: nasconderci e provare a colpire di sorpresa». Ma guai dire che la Samp parte battuta: «Nemmeno per sogno: loro sono la Maserati e noi la Fiat. Ma la nuova grande Punto è molto bella e magari sulla distanza di un'unica corsa può dire la sua».

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