Importavano hashish dal Marocco con la barca a vela

Smantellato traffico internazionale di stupefacenti: tonnellate di hashish trasportate dal Marocco in Spagna tramite barche a vela arrivavano fino in Lombardia. Controlli aggirati per 20 anni

Importavano hashish dal Marocco con la barca a vela

Milano - Skipper appassionati di vela, ma anche abili corrieri della droga. Per 20 anni hanno aggirato i controlli facendo arrivare dal Marocco, diverse tonnellate di hashish destinate a rifornire il mercato milanese ed estero. Sono 22 le ordinanze di custodia cautelare (quattro le persone già dietro le sbarre) eseguite nelle province di Milano e Como dai carabinieri del Ros su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo lombardo, per associazione finalizzata al traffico internazionale di droga. Alcuni indagati sono stati arrestati perfino in Germania, Francia e Svizzera.

La prima fase L'operazione costituisce la prosecuzione, sul fronte internazionale, delle indagini condotte dal Ros nei confronti di una ramificata struttura transnazionale dedita al traffico di ingentissimi quantitativi di hashsih e cocaina che, nel mese di ottobre 2008, era già stata oggetto di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 75 indagati. Al termine di una prima fase investigativa, infatti, erano state disarticolate tre organizzazioni radicate nel capoluogo milanese: le prime due costituite da esponenti della criminalità organizzata pugliese e il terzo da membri della criminalità campana che, oltre al riciclaggio di autovetture di grossa cilindrata nella penisola iberica, assicuravano il supporto alla latitanza di esponenti di primo piano del gruppo camorristico De Luca Bossa, già riconducibile all’Alleanza di Secondigliano.

Collaborazione con la Spagna Grazie a una proficua collaborazione con la Dcsa e l’Agencia Tributaria di Algeciras (Spagna), lo sviluppo internazionale delle indagini ha permesso di identificare il gruppo che si occupava all’approvvigionamento di ingentissimi quantitativi di hashish dal Marocco, che venivano poi trasportati in Italia, attraverso la Spagna e la Francia. L'organizzazione era costituita anche da alcuni incensurati che, per oltre dieci anni, erano riusciti a eludere ogni controllo di polizia, consolidando il canale di importazione della droga.

Gli arresti A finire in manette, tra gli altri, Mario Piacentino, 44 anni, skipper di professione e corriere di fiducia del gruppo, e la moglie Elena Bianchi, 36 anni, istruttrice di fitness. La coppia, utilizzando grosse imbarcazioni di proprietà a vela o a motore, traghettavano l'hashish fino ai porti di La Spezia o Mazzara del Vallo. Qui il carico proseguiva il viaggio, nascosto in doppifondi di auto o camper, fino al quartiere Quarto Oggiaro a Milano.

A occuparsi del trasporto erano Luigi Donnarumma, Michele Spinelli e Massimo Zanotta, questi ultimi due sorpresi dalle autorità spagnole nel porto di Sotogrande l'8 luglio 2007, con un carico di 230 chili di hashish. La droga era stata trovata in un'ibarcazione salpata il giorno prima dalle coste marocchine e diretta in Italia.

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