Industria: Intesa e Prometeia stimano +4% fatturato nel 2010

Crescita proseguirà anche nel biennio 2011-2012 grazie alla meccanica, ma i livelli pre-crisi saranno difficili da riconquistare.

ROMA - L'andamento dell'attività manifatturiera nel 2010 potrà crescere a tassi prossimi al 4% (in termini di fatturato deflazionato). È quanto emerge dall'analisi dei settori industriali di Intesa Sanpaolo e Prometeia di ottobre. Il ritmo di incremento, però, non è sufficiente a ripianare le perdite accusate nel corso della crisi.
La redditività industriale si mantiene su livelli ancora inferiori a quelli del 2008 nella gran parte dei settori. Gli eccessi di capacità produttiva e ripresa dei costi degli input mantengono infatti elevate le pressioni sui margini. In questo contesto è assai probabile che nel prossimo futuro s'intensifichi il processo di selezione e ristrutturazione del sistema manifatturiero.
La possibilità che il manifatturiero italiano mantenga ritmi di crescita superiori al trend di medio periodo - prossimi al 2% medio annuo nel 2011-2012 - appare legata alla capacità delle nostre imprese di migliorare il proprio posizionamento competitivo, in grado di sostenere uno sviluppo delle esportazioni a ritmi superiori al 4,5% annuo.
Nel biennio 2011-12 sarà la meccanica il settore che potrà mostrare le migliori prospettive. La produzione è prevista crescere a ritmi superiori al 4,5% medio annuo (a prezzi costanti), sostenuta dallo sviluppo degli ordini interni e dal buon posizionamento internazionale delle imprese italiane. Ciò dovrebbe consentire alle imprese del settore di beneficiare della vivacità della domanda di beni d'investimento nei paesi emergenti, portando le esportazioni a crescere a tassi superiori al 5,5% medio annuo (a prezzi costanti) e alla redditività di mantenere livelli superiori alla media manifatturiera.
Prospettive più favorevoli rispetto alla media manifatturiera anche per i settori autoveicoli e motocicli, elettrotecnica e quelli a monte della filiera metalmeccanica - prodotti in metallo e metallurgia - che cresceranno a ritmi compresi fra il 2,5 ed il 3,9% medio annuo nel biennio.

Per l'automotive, il riassetto dell'industria automobilistica italiana e la presenza di componentisti ben posizionati sui mercati esteri favoriranno un ritorno a livelli di redditività positivi, anche se ancora inferiori alla media manifatturiera. Proseguirà, invece, la debolezza dei settori tradizionali (moda, mobili e alimentare)

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