Ha già sollevato violente polemiche, e ancor prima della pubblicazione, il nuovo libro dello scrittore britannico Philip Pullman dal titolo «The good man Jesus and the scoundrel Christ», ossia «Quel buon uomo di Gesù e quel furfante di Cristo». Titolo, per altro, che la dice lunga sul contenuto del volume.
Pullman, un ateo dichiarato, non è nuovo alle controversie e ne è già stato al centro dopo la pubblicazione del best-seller «Queste oscure materie», una trilogia fantasy composta dai libri «La bussola d'oro», «La lama sottile» e «Il cannocchiale d'ambra» (in Italia pubblicata da Salani). L'opera apparsa a metà degli anni Novanta - e in cui si immagina un'Europa governata da una teocrazia che mescola elementi cattolici e calvinisti, in cui la fisica è trattata come teologia sperimentale e la presenza di una cosmogonia con riferimenti al Paradiso perduto di John Milton - fu a suo tempo aspramente attaccata da alcuni gruppi Cristiani.
Ora, il suo nuovo romanzo, che sarà in vendita in Inghilterra a partire da domani, rischia di fare di peggio ed è già stato bollato come «blasfemo». Il libro è una «esplorazione» delle fondamenta della cristianità e della Chiesa. Il punto «esplosivo» e polemico, è che nella storia romanzata Gesù ha un fratello gemello chiamato Cristo che in segreto registra e colorisce gli insegnamenti di Gesù. Non solo: Cristo viene convinto a tradire Gesù da un misterioso estraneo che vuole usare il controverso predicatore e la sua fede come un centro per una nuova religione controllata da un organo potente e ricco chiamato Chiesa.
In una presentazione del libro tenutasi oggi a Oxford, Pullman ha ammesso che il romanzo rischia di essere offensivo.
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