Cellule "killer" contro il tumore al colon-retto: ecco come funzionano

Un nuovo approccio terapeutico promette di colpire il tumore al colon-retto senza effetti collaterali e in maniera decisamente mirata: le novità dell'Irccs di Candiolo

Cellule "killer" contro il tumore al colon-retto: ecco come funzionano
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Il loro acronimo è Nk: sono le cellule "natural killer", una classe di cellule che si trovano nel nostro organismo sin dalla nascita che sono naturalmente preposte nel riconoscimento e distruzione delle cellule cancerose. Adesso, grazie a un nuovo approccio terapeutico messo a punto dai ricercatori dell'Istituto Candiolo Ircss di Torino si potranno rendere "più intelligenti" per poter attaccare in maniera selettiva il tumore del colon-retto.

Come agiscono

L'innesco viene dato dal recettore chiamato Car: il cancro viene riconosciuto e colpito soltanto dove si trovano le cellule "cattive" senza interessate i tessuti sani. In pratica si tratta di una medicina di precisione che colpisce unicamente l'area interessata dalla neoplasia così da poter evitare gli effetti collaterali tipici di quando si affrontano le cure contro un tumore. Gli studi che dimostrano le nuove potenzialità terapeutiche sono pubblicati sulle riviste scientifiche Molecular Therapy e sul Journal of Translational Medicine.

Come si sviluppa il tumore

"Le natural killer sono un particolare tipo di cellule immunitarie, che pattugliano il corpo, e quando individuano una cellula cancerosa la attaccano e la distruggono, prevenendo la crescita del tumore", dichiara all'AdnKronos il prof. Enzo Medico, direttore del Laboratorio di oncogenomica dell'Istituto di Candiolo. "Talvolta però le cellule tumorali trovano il modo per sfuggire a queste sentinelle: diventano 'invisibili' e creano un ambiente sfavorevole per le natural killer, evitando così che queste le riconoscano e distruggano. Grazie a queste contromisure il tumore riesce a svilupparsi ed evolvere, con le conseguenze che tutti conosciamo".

Il ruolo della proteina

Adesso, però, grazie alle nuove evidenze scientifiche esistono due modi diversi per poter indirzzare le cellule natural-killer contro il tumore del colon-retto. Nel primo lavoro viene descrtto il recettore Car in azione contro la mesotelina, una proteina che si attacca alla membrana cellulare e che si trova anche nelle tipologie più aggressive dei tumori al colon-retto, che verrebbe riposizionata così da sfruttare le sue potenzialità contro la malattia. "Questa strategia si è rivelata vincente", sottolinea l'esperto. In Italia, ogni anno, almeno 2-4mila tumori hanno livelli elevati di questa proteina.

L'altro lavoro descrive la nuova "intelligenza" delle cellule Nk che riescono ad attaccare soltanto il tumore lasciando inalterata l'area senza malattia. "Grazie a questo circuito, la cellula killer espone il Car contro i tumori del colon solo se viene a contatto con un secondo bersaglio, l'oncogene Her2, che funge da 'filtro selettore'", spiega Medico. Sui test di laboratorio i risultati sono stati eccellenti con risposte molto efficace sui modelli oggetti di sperimentazione.

Quali terapie

Dal laboratorio alla pratica dovrà trascorrere necessariamente un po' di tempo ma speriamo non troppo: l'esperto spiega che le nuove prospettive sono quelle di "infondere cellule Nk così modificate nei pazienti il cui tumore del colon presenta entrambi i bersagli ad

alti livelli. I prossimi passi da compiere saranno renderle ancora più potenti senza che perdano la selettività, in modo da colmare progressivamente il divario fra i modelli di laboratorio e il letto del paziente".

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