(...) De Benedictis ha fatto un giro in auto della città per «censire» gli insulti lasciati dai no global. «Nel sottopasso di Caricamento cè unenorme bestemmia in spagnolo. Mi sembra davvero troppo, sono un credente, è unoffesa alla sensibilità di tanti genovesi».
Per questo ha presentato uninterpellanza urgente in consiglio comunale che potrebbe essere discussa già domani. «Non mi farò scoraggiare se il presidente del consiglio comunale non la inserirà fra quelle da discutere - spiega De Benedictis - La riproporrò finché lassessore competente non mi dirà perché le scritte non vengono pulite. Il Comune ha speso 72mila euro per quella manifestazione...».
In aula, il sindaco spiegò che 6.700 euro servivano per pagare gli straordinari dei dipendenti comunali, altrettanti andavano allAster per le transenne, 2.500 allAmt per il prolungamento dellorario di metropolitana e autobus e infine 56.400 servivano allAmiu per rimettere a posto i cassonetti (tolti dalle strade per scoraggiare azioni di guerriglia urbana) e per i servizi igienici sistemati lungo il percorso. «Per una manifestazione di 40-50mila persone, come è stata quella del 17 novembre, vanno garantiti dei servizi» disse allora Marta Vincenzi. La Lista Biasotti chiede ora perché, nonostante il denaro stanziato, nessuno abbia ancora cancellato le scritte.
De Benedictis ne ricorda qualcuna: «Andiamo dal 10-100-1000 Nassirya e Raciti ai vari Digos boia, spranga lo sbirro, polizia assassina. E ancora inni alla rapina, devastazione e saccheggio e alla lotta». Un triste campionario, racconta il consigliere comunale, che non passa inosservato, specie a chi mette a piede a Genova per la prima volta. In via Fieschi rimane dal corteo un «più sbirri morti». «Pochi giorni fa, durante le feste, è venuto un amico a trovarmi.
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