Inter, Balotelli resta di nuovo a casa Milan con Borriello, Roma a 3 punte

La squadra vuole che Mario si scusi: niente Livorno. Leonardo cerca il gol perduto, invece Ranieri si nasconde. Stasera tutti in campo

Inter, Balotelli resta di nuovo a casa 
Milan con Borriello, Roma a 3 punte

Appiano Gentile - Ignorato. Ignorato e non convocato per la quarta volta consecutiva, terza per motivi disciplinari. Venti tifosi forse meno fuori dai cancelli, zero striscioni, zero cori, zero dialogo con i compagni di squadra, la frattura più difficile da ricomporre. Mario Balotelli è arrivato in super orario, ha fatto un super allenamento e poi una super ripartenza, ore 11,38 quando lascia alle spalle il cancello del centro sportivo Angelo Moratti e sgasando sulla sua Mercedes rimbalza un gruppetto di tifosi. Gli altri sono usciti circa un’ora dopo alla spicciolata, Toldo, Cordoba, Samuel, Chivu con un sorrisone.

SuperMario è lontano dai giorni migliori, con qualcuno dei suoi è rottura dura, tutta gente che dentro lo spogliatoio conta. Nell’allenamento di ieri è stato gentilmente rimbalzato, battute ridotte all’osso. Le diverse ricostruzioni dell’incidente pre Chelsea sono ormai sfinenti e annoianti, ora ci finirebbe dentro anche il preparatore dei portieri, insomma restano fuori il magazziniere, era in magazzino, e il giardiniere, era in giardino, tutti gli altri, compreso il benzinaio del casello Laghi, hanno avuto uno scontro duro quella mattina con Mario Balotelli. E si moltiplicano i volontari pronti a metterci una pezza, intento lodevole, come il ministro della Difesa Ignazio La Russa che incontrerà Mario, convinto che ragionando da qualche parte si arrivi. Intanto si calcolano i margini a disposizione di Mario per liberarsi. Dall’articolo 17, a cui ha fatto ricorso il portiere del Napoli De Sanctis, all’ipotetica denuncia di mobbing, strada tentata da Ledesma. Per Raiola sono mazzi, anche se la volontà del giocatore è sempre più preponderante. Più probabile, ma siamo alle ipotesi, uno scambio. L’Inter sotto diretta richiesta di Mourinho, ha una trattativa aperta per portare a Milano Cesc Fabregas, il centrocampista ventitreenne dell’Arsenal e della nazionale spagnola campione d’Europa, sogno anche del presidente Massimo Moratti. Balotelli potrebbe rientrare nell’affare per ridurre il cash da girare ad Arsene Wenger. Ma potrebbe essere solo l’ennesimo segnale che la società spedisce a Mario. Questo non esclude Cesc Fabregas all’Inter dal 31 giugno, anzi ci sarebbe addirittura una polizza assicurativa su eventuali infortuni del giocatore già stipulata dall’Inter. Voci pesanti.
In società fanno sapere che dipende tutto da Balotelli, atto primo le scuse da recapitare ai compagni. Davanti a un gruppo che lo reintegra, nessuno si metterebbe di traverso. E Massimo Moratti non vede l’ora, questa menata la temeva ma sta prendendo una piega esagerata, ieri anche a lui è arrivato un bel Tapiro d’Oro, e l’evento non l’ha inorgoglito: «Quando ha infilato la maglia del Milan un po’ mi è dispiaciuto. Mario non è in forma - ha spiegato -, né di fisico né di testa. Ma lui e Josè non sono uno contro l’altro, è una cosa che verrà superata brillantemente».

La squadra è concentrata sul campionato e sul Livorno. A Cosmi hanno messo la corda al collo, se perde a San Siro Spinelli apre la botola: «Servirebbe un’impresa storica», ha commentato l’allenatore del Livorno che sente la vita scivolargli via leggera e ha minacciato di presentarsi con tre punte.

Josè ne ha convocati venti, c’è Cristian Chivu, e s’era capito, manca Davide Santon ancora con il ginocchio gonfio, prima convocazione per Mattia Destro, centravanti della Primavera, restano a casa Dejan Stankovic squalificato e Wesley Sneijder diffidato e messo precauzionalmente a riposo.

Convocato Milito che ieri mattina ha lasciato il centro di Appiano con il dottor Combi per svolgere alcune visite per un problema muscolare. La convocazione di Mattia Destro è un altro segnale, ma SuperMario era dato per euforico: doveva ritirare una Lamborghini. Vera o falsa, è una di quelle notizie che mettevano Josè in fibrillazione, ieri ignorata.

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