Forse è vero quello che dicono i woke più ideologizzati, cioè che «l'ideologia woke non esiste». Ma intanto, se esisteva, domenica è ufficialmente finita.
A Città del Messico, sede annuale del concorso Miss Universo, è stata incoronata Victoria Kjaer, una magnifica ragazza danese di 21 anni. Ci spiace per le altre finaliste, una nigeriana e un'asiatica. C'erano anche una «plus size» si dice così - e due donne transgender. Subito eliminate. Peccato.
Comunque. Victoria Kjaer è bionda, alta, magra, occhi azzurri, bianca. Incredibilmente è donna e sembra anche etero.
Non è nera, né sovrappeso, ha i cromosomi XX, neppure un accenno di transizione di genere, non ha tatuaggi a vista, né i capelli viola e non partecipa agli incontri di boxe. Ma cos'è? Il mondo al contrario? C'è del marcio in Danimarca.
In qualche modo la vittoria della bella danese vale quella di Trump. A voler essere perfidi, un ritorno alla normalità.
I «dem» di tutto l'universo denunciano brogli.
Alla fine, la vincitrice è così perfetta da sembrare una Barbie.
Infatti è già stata accusata di incarnare canoni di bellezza poco inclusivi. Temiamo che il concorso di Miss Universo - in un mondo che non ama più le differenze - abbia i giorni contati.Le cose vanno così. Non potendo sopportare che vincano le più belle, elimineranno le gare di bellezza.
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