"115 agenti e 41 manifestanti feriti". Il bilancio di Piantedosi sulle manifestazioni del 2024

Dall'inizo dell'anno ad avere la peggio nelle manifestazioni sono stati gli agenti di polizia, feriti in numero maggiore rispetto ai manifestanti. Dati che confermano la tendenza del 2023: "Vanno sostenute con fiducia e senza pregiudizi"

"115 agenti e 41 manifestanti feriti". Il bilancio di Piantedosi sulle manifestazioni del 2024
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Il ministro Matteo Piantedosi ha riferito oggi alla Camera durante il question-time e ha portato il bilancio degli scontri che si sono verificati fino a questo momento dall'inizio dell'anno. I primi cinque mesi del 2024 sono stati caratterizzati da tumulti di piazza più o meno vivaci e le manifestazioni più violente sono state quelle organizzate a supporto della Palestina, che poi sono evolute nella solita forma di guerriglia urbana. Infiltrati o meno, queste manifestazioni hanno messo a dura prova la professionalità degli agenti, spesso costretti a operare in circostante complicate, sia per il tipo di manifestanti che si trovavano davanti, sia per lo scenario d'intervento. I numeri portati in parlamento dal ministro dell'Interno in merito al bilancio sui feriti, è una cartina al tornasole che dice più di quanto non dicano le polemiche sterili che accompagnano ogni manifestazione in cui si rende necessario l'intervento degli agenti.

"Sono le forze di polizia a riportare il maggior numero di feriti in occasione di scontri nelle manifestazioni di piazza. Nel 2023 sono stati 120 gli operatori feriti a fronte di 64 tra i manifestanti. Dall'inizio di quest'anno, se ne registrano 115 rispetto ai 41 tra i partecipanti", spiega il titolare del Viminale nel suo intervento. Eppure, le forze di polizia sono costantemente sotto pressione da parte delle opposizioni politiche e civili, le quali sono pronte a generare polemiche in caso di cariche, necessarie per proteggere gli obiettivi sensibili. Il bilancio del ministro è circoscritto alle sole manifestazioni e non tiene conto del resto delle operazioni. "Il compito delle forze di polizia nei complessi scenari in cui sono chiamate ad agire va, quindi, sostenuto con fiducia e senza pregiudizi", prosegue il ministro.

Una precisazione doverosa nell'attuale scenario italiano, dove le forze dell'ordine vengono accusate di essere "fascisti" dalle frange più violente dei manifestati. Bisogna assicurare agli agenti, prosegue Piantedosi, "la possibilità di operare con la necessaria serenità, condizione imprescindibile per gestire i rischi legati a quei contesti anche nell'interesse dei manifestanti pacifici e dei loro diritti costituzionalmente garantiti". Nei primi cinque mesi del 2024, prosegue il ministro, "sono state svolte 6429 manifestazioni di rilievo, oltre il 30 per cento in più rispetto al 2023, durante le quali è stata garantita a tutti la libera espressione del pensiero, registrandosi, tra l'altro, solo nel 2.3% dei casi qualche criticità per l'ordine pubblico".

E nella sua informativa, il titolare del Viminale ricorda che gli agenti sono sempre identificabili, in quanto "nell'ordinanza di servizio che viene emanata dal questore per i servizi di ordine e sicurezza pubblica vengono indicati sia il funzionario di pubblica sicurezza responsabile della direzione del servizio che quelli addetti ai singoli settori di impiego". Lo stesso non si può dire dei manifestanti, spesso in piazza con travisazioni tali da renderli difficilmente riconoscibili.

Inoltre, dal 2022 gli agenti in servizio nei reparti operativi sono dotati di bodycam, "che costituiscono un utile strumento di documentazione degli accadimenti in occasione di eventi di rilievo che possono essere a rischio per l'ordine pubblico e di identificazione anche degli stessi agenti intervenuti".

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