Chi compra Balotelli e chi Albertini

Berlusconi si compra Balotelli e Bersani, neanche si trattasse di un fantacalcio politico, subito chiede a Monti cosa si può fare per prendere Albertini, l’ex sindaco di Milano non il calciatore, con il proposito di lasciarlo in panchina per non fare danni

Chi compra Balotelli e chi Albertini

Chi ha paura dell'uomo nero? Berlusconi si compra Balotelli e Bersani, neanche si trattasse di un fantacalcio politico, subito chiede a Monti cosa si può fare per prendere Albertini, l'ex sindaco di Milano non il calciatore, con il proposito di lasciarlo in panchina per non fare danni. Cose da pazzi. Fa tanta paura il nero alla sinistra che il leader del Pd per stopparlo va a piangere dal premier per strappare una desistenza sottobanco. Succede infatti che la Lombardia sia una regione dove si vince sul filo di lana. Le due coalizioni secondo i sondaggi stanno spalla a spalla e la vittoria è questione di centimetri. Qualcuno teme che Balo in questa partita all'ultimo voto sia l'uomo del novantesimo minuto, quello che fa la differenza.

Si parla di novantamila voti che con l'acquisto di questo ragazzo bresciano, simbolo degli italiani venuti da lontano, finirebbero sul piatto della Lombardia, tutti buoni per il Cav e paradossalmente anche per Maroni. Il ragionamento di Bersani è che non è proprio il caso di correre rischi e visto che quelli del centro possono aspirare solo al ruolo di rompiscatole, senza speranza di vittoria, Monti farebbe bene a togliere dal gioco Albertini. In cambio di cosa? Di un ruolo di peso nel prossimo governo per gli amici del rettore bocconiano e una poltrona presidenziale per un Monti bis vista Colle. Insomma, Bersani dice al premier: tu mi dai Albertini in cambio del Quirinale più conguaglio.

L'unico che ci rimette è il povero Albertini, ma poi per lui un posticino in Europa si può sempre trovare, tanto per fare il governatore della Lombardia ha una media gol troppo bassa. Ci rimette pure Vendola, che vede spostato l'asse della squadra verso il centro, ma a questo punto o se ne fa una ragione o alla prossima campagna acquisti finisce pure lui sul mercato.

Tutta questa storia paradossale fa pensare che non solo Bersani non è più così sicuro di vincere, ma è atterrito da ogni mossa che Berlusconi, da uno starnuto alla passione per il Milan, possa avere in mente di fare. Balo avrà pure qualche effetto indiretto sul voto, ma davvero fa così terrore da stravolgere la strategia di Bersani? Non è mica normale che adesso il grande circo della politica italiana sia ossessionata dal peso elettorale di Balotelli. Quanti voti porta? Quanto vale? Quanto incidono i suoi gol sugli equilibri del Senato? Come se la testa rasata di Balo potesse essere paragonata a quella di un Ingroia qualunque.

Ci manca solo che Bersani o il professor Monti si mettano a sbirciare preoccupati le pagine della Gazzetta dello Sport e le condizioni di forma del neo centravanti milanista.

La teoria è che Berlusconi rinforzi i rossoneri solo per attirare i voti dei tifosi e usi il calcio come strumento politico, perché a sinistra non possono mica ammettere che i loro guai sono più legati a storie di banche che di pallone. L'unica cosa certa è che nel giro di mercato Balotelli-Albertini chi ci guadagna è il Milan. Rosso o nero alla squadra di Allegri va bene comunque.

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