Il malato è la giustizia

Malati di giustizia e giustizia malata. Cosa succede quando la giustizia si presenta con la maschera del giustiziere? Perde credibilità e senso della pietà. Qui raccontiamo due casi, diversi tra loro, ma che svelano ossessione, eccesso, mancanza di buon senso. Ilda Boccassini ieri mattina si è molto irritata per una notizia che riguarda il cosiddetto «processo Ruby». Berlusconi, imputato, manda un certificato medico perché ricoverato al San Raffaele di Milano per un problema agli occhi. Non può presentarsi in tribunale e l'udienza viene rinviata. Il pm non la prende bene. È, secondo lei, una presa in giro. È tutta una manfrina per perdere tempo. Berlusconi non ha chiuso neppure la campagna elettorale a Napoli per lo stesso problema di salute. Ha rifiutato alcuni inviti televisivi. Ma si sa che è difficile far cambiare idea a un pubblico ministero. Il risultato è che Ilda Boccassini chiede una visita fiscale per valutare le reali condizioni del malato. Fa il medico o il datore di lavoro diffidente. Convinta che di quell'uomo non ci si può fidare neppure se fosse moribondo. Ora è chiaro che se questo fosse stato un processo qualunque il pm avrebbe letto il certificato medico e preso atto che l'udienza era da rinviare. Ma il caso Ruby è un processo particolare, che potrebbe aiutare i nemici politici del Cav a metterlo definitivamente fuori gioco. È per questo che la giustizia, notoriamente lenta, con il Cavaliere accende il turbo e diventa una questione personale da risolvere in fretta.

Più grave e drammatico il caso di Angelo Rizzoli. L'ex proprietario della Rcs, accusato di bancarotta fraudolenta, è ricoverato all'ospedale Pertini di Roma. Sta male, parecchio male, gran parte del giorno la passa a letto. Ha la creatinina oltre i 5,6 punti che è l'anticamera della dialisi, ha una sclerosi multipla dall'età di 19 anni, due stent coronarici, non è in condizioni di muoversi se non molto precariamente e con un bastone. Soprattutto nessun tribunale lo ha mai condannato. Qui si sta parlando di carcerazione preventiva, quella che nella stessa Costituzione viene considerata un caso eccezionale, un'eccezione da usare con cautela visto che va a cozzare contro la presunzione di innocenza. Sappiamo che non è così. Sappiamo che il carcere preventivo in Italia serve non solo a prevenire pericoli di fuga o inquinamento delle prove, ma anche come forma di pressione per l'imputato. Eppure i giudici hanno deciso che a 69 anni Rizzoli può e deve andare in carcere.

Ripetiamo: senza sentenza e senza processo. In Sud Africa Pistorius, accusato di omicidio, aspetta libero di essere giudicato. Qui da noi no. Qui prima ti arresto e poi si vede. Se sei innocente, pazienza. Se sei malato? Puoi sempre morire in carcere.

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