Quattro senatori a vita per salvare la sinistra

Abbado, Rubbia, Cattaneo e Piano: il seggio a eminenti anti-Cav. Un giochino per blindare Letta

Quattro senatori a vita per salvare la sinistra

Il presidente Napolitano non bada a spese e stacca - paghiamo noi - quattro assegni (all'anno) da trecentomila euro per ingrassare la casta ed insediare altrettanti senatori a vita. Con «vibrante soddisfazione», come direbbe Crozza, ieri ha spedito al Senato il maestro Claudio Abbado, l'architetto Renzo Piano, il fisico Carlo Rubbia e la ricercatrice Elena Cattaneo. La questione potrebbe essere archiviata come ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico. Ma non è così, sarebbe ingeneroso nei confronti del presidente della Repubblica. Il quale già in passato ha dato prova di sapere usare la prestigiosa carica di senatore a vita come formidabile arma politica. Accadde con Monti, al quale regalò il vitalizio, pur in assenza di particolari meriti, come merce di scambio perché il professore accettasse di partecipare al complotto per fare fuori da premier Silvio Berlusconi.

Ora ci risiamo. Come noto, al Senato si gioca la partita più delicata per quanto riguarda gli equilibri politici. Non essendoci in quel ramo del Parlamento il premio elettorale, il governo può contare su una maggioranza esigua rispetto alla Camera. E in futuro, con i chiari di luna che ci sono, tale scarto potrebbe assottigliarsi a poche unità, probabilmente insufficienti a tenere in piedi un Letta2 se il Pdl, per esempio, dovesse decidere di uscire dalla maggioranza. Ecco allora l'iniezione forzata di energie fresche di provata fede antiberlusconiana: Claudio Abbado, che sul quotidiano francese Le Figaro definì «cretini» gli italiani che nel 2001 votarono Berlusconi; Renzo Piano, che sul Time parlò di Berlusconi come dell'uomo che ha dato ossigeno alla parte peggiore della società; Carlo Rubbia, che su Repubblica, nel 2005, definì il governo Berlusconi «umiliante»; Elena Cattaneo, che aprì una causa contro Berlusconi per la legge che vietava l'uso delle staminali embrionali. Insomma, una bella pattuglia di sinistrorsi invasati pronti a ricambiare l'insperato favore al momento opportuno. Da maestri di arti e di scienze a burattini del sottobosco politico.

Agli ordini di un presidente che appare sempre più di parte, fino ad alterare artificialmente il risultato delle elezioni e a negare che in qualche angolo del Paese ci sia almeno un non antiberlusconiano dichiarato meritevole di uno su quattro dei nuovi scranni a vita. Umiliante, più la sua partigianeria che doverla subire.

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