Abruzzo, l'affluenza cresce e sfiora il 44%. Corsa all'ultimo voto

L'affluenza alle elezioni regionali in Abruzzo cresce rispetto alla tornata del 2019. Ecco i dati. La sinistra cerca l'effetto Sardegna, ma nella sfida tra Marsilio e D'Amico non è possibile il voto disgiunto

Abruzzo, l'affluenza cresce e sfiora il 44%. Corsa all'ultimo voto
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Cresce l'affluenza alle elezioni regionali in Abruzzo rispetto alla tornata del 2019. Secondo i dati pubblicati dal Viminale sul sito Eligendo, alle 19 l'affluenza - in 1.591 sezioni su 1.634 - è stata al 43,96 per cento. Il dato, quindi non ancora definitivo, è in leggero rialzo rispetto alle scorse elezioni del 2019, quando l'affluenza era stata del 43,03 per cento degli aventi diritto. Il dato risulta quindi in crescita dello 0,94 per cento rispetto alla precedente tornata elettorale e si stima che a fine giornata possa raggiungere quota 1. I seggi hanno aperto i battenti alle 7 di stamani e per gli abruzzesi sarà possibile votare sino alle ore 23. Poi, via allo spoglio delle schede.

Secondo le stime degli osservatori, a essere determinante nell'esito del voto potrebbe essere la preferenza espressa dagli indecisi. A contendersi la poltrona di governatore della Regione, lo ricordiamo, sono il presidente uscente Marco Marsilio per il centrodestra e Luciano D'Amico, sostenuto invece da un'alleanza progressiste che raggruppa tutte le opposizioni. A Chieti - riferisce il Viminale nella rilevazione delle 19 - ha votato il 40,48 per cento degli elettori, il dato di 5 anni fa era l'40,45 per cento, a L'Aquila il 47,51 per cento (la percentuale precedente era stata del 44,56), a Pescara il 44,45 per cento (dato precedente, 43,98) e a Teramo il 44,67 (cinque anni fa, invece, il 43,97 per cento).

In attesa dei dati definitivi sul voto in corso, cresce chiaramente l'attesa per l'esito di una consultazione caricata dalla politica di fortissime aspettative. Il centrodestra cerca infatti la riconferma di Marsilio mentre le opposizioni sperano in una sorta di "effetto Sardegna" in grado di dare forza quel claudicante progetto di campo largo nazionale ancora costellato da difficoltà, false partenze e timori interni alla stessa coalizione progressista.

Ma, a differenza di quanto accaduto in Sardegna, il voto disgiunto in Abruzzo non è consentito. Pertanto, le schede con il voto a un candidato presidente e a una lista diversa da quelle a lui collegate verranno annullate.

In merito alle preferenze, l’elettore può esprimerne una o due scrivendo il cognome (o il nome e cognome in caso di omonimia) dei candidati a consigliere appartenenti alla lista prescelta. In caso di due preferenze queste devono essere di genere diverso (per una donna e per un uomo, o viceversa). In caso contrario la seconda preferenza è nulla e resta valida solo la prima.

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