"Il mondo Lgbt è violento". Adinolfi difende Arisa dagli insulti

Il presidente del Popolo della Famiglia si è schierato al fianco della cantante, costretta ad annullare la partecipazione al Gay Pride a causa della pioggia di insulti del mondo arcobaleno

"Il mondo Lgbt è violento". Adinolfi difende Arisa dagli insulti
00:00 00:00

Ore particolarmente delicate per Arisa, finita nel mirino del mondo arcobaleno. Rea di aver speso parole di apprezzamento nei confronti del premier Meloni, la cantante è stata subissata di insulti da parte degli anti-democratici del mondo Lgbt e le è stato intimato di non presentarsi al Gay Pride di Milano per evitare reazioni scomposte. Tante le manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’artista, difesa a spada tratta anche da Mario Adinolfi: “Quello che è successo ad Arisa è quello che subisco ogni giorno sulla mia pelle. Il mondo Lgbt, nella sua formalità associativa, è un mondo violento: 'O sei con me, o sei contro di me' e chi non ha la tendenza ad assoggettarsi subisce intimidazioni e deve essere silenziato”, le sue parole all'Adnkronos.

Adinolfi solidale con Arisa

Come anticipato, gli organizzatori dell’evento arcobaleno hanno spinto Arisa a fare un passo indietro, una decisione pienamente condivisa da Adinolfi: “Arisa fa bene a non andare al Gay Pride ma a questo punto dovrebbe iniziare a riflettere un po' su chi è lei, una donna del sud che ha dei valori molto solidi alle spalle e quei valori secondo me sono anche la cifra della sua dimensione artistica. Rincorrere le mode, e lo dico a tutti gli artisti, solo perché in questo momento sembra vantaggioso è un errore, perché poi le mode cambiano. Può essere un grave errore strategico”.

La cantante è finita inconsapevolmente in un tritacarne, ha proseguito il presidente del Popolo della famiglia, anche perché lei è sempre stata una icona dell’universo Lgbt:“Era amata. Ma guai ad esprimere un dubbio. Questo atteggiamento da parte del mondo Lgbt è stato agito infinte volte”. Secondo Adinolfi, a scatenare la veemente reazione di certi talebani è stata la posizione di Arisa sulla maternità surrogata, uno dei temi più dibattuti nelle ultime settimane: “Lei si è sfilata dalla posizione del mondo Lgbt dicendo che non è una pratica che può essere accettabile. Il punto cruciale però è che Arisa non ha espresso una posizione conflittuale ma semplicemente non si è assoggettata alle 'tavole della legge Lgbt' ed è una cosa impressionante che coloro che si dichiarano 'inclusivi' non accettino che si possano avere opinioni diverse dalle loro”.

Per il politico il mondo Lgbt include solo chi si assoggetta, ponendo l’accento sulla violenza della stessa parola ‘inclusività’: “Quando tu dici 'inclusività' intendi che c'è un soggetto che decide chi includere e inevitabilmente nella parola 'inclusivo’ c'è anche chi viene escluso”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica