Nonostante gli spiragli derivanti dalle possibili acquisizioni dell'Alcoa da parte di società svizzere e dal rallentamento nello spegnimento degli impianti, la protesta degli operai contro la chiusura dello stabilimento non si arresta. Ieri in 500 hanno invaso Roma e stamattina, mentre tornavano a Olbia dopo la manifestazione nella Capitale, circa 350 operai hanno occupato il traghetto Tirrenia per la Sardegna. Il segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, ha spiegato: "Ieri al termine dell’incontro dopo l’illustrazione dell’esito dei verbali sottoscritti dal ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione Sardegna e dalla Provincia Carbonia Iglesias tra i lavoratori si è diffusa una grandissima delusione per il risultati raggiunti".
La protesta è durata un paio d'ore: gli operai, che minacciano una manifestazione al giorno per dare un segnale al governo, sono ora scesi dalla nave e si sono diretti in pullman verso Cagliari, dove promettono "un’eclatante iniziativa". "Purtroppo le aspettative della giornata di ieri sono state in parte deluse speravamo che si riuscisse a interrompere il processo di spegnimento delle celle invece è stato solo rallentato. Si continuerà ma in termini più graduali", ha detto a Tgcom24 il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, "Adesso l'aspetto fondamentale è quello legato alle trattative in corso e alla possibilità di concluderle in tempi rapidi per intervenire prima che si spengano le celle. Lo spegnimento non significa la chiusura dell'Alcoa ma rende tutto più difficile e problematico il riavvio, allontanando la speranza di una concreata riapertura dell'azienda".
Fiducioso invece il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia: "Siamo vicini al tentativo di fare miracoli. Sono fiducioso che si possa trovare una svolta".
Cauto il ministro degli interni, Anna Maria Cancellieri: "I punti caldi sono tanti, la situazione è molto delicata e noi siamo attrezzati per gestire la sicurezza: giovedì faremo il punto nel Comitato nazionale per l’ordine pubblico al Viminale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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