Alemanno al rush finale: ecco le opere per decollare

Nell'ultimo confronto con gli altri candidati il sindaco punta su infrastrutture e occupazione. E Marino si dimette da senatore dopo le pressioni del centrodestra

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno

Roma - Di fronte alla pioggia Gianni Alemanno fa un passo indietro: «Io non c'entro». È la prima che il sindaco si chiama fuori da ciò che accade in città. Per il resto difende a spada tratta il suo operato e rilancia. Intervistato da Rtl, Alemanno parla dell'incontro avvenuto ieri mattina con il nuovo ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi. I numeri, ancora una volta, parlano in suo favore. «Durante il nostro mandato - spiega ai microfoni della radio - abbiamo costruito il 50% in più delle infrastrutture necessarie». La crisi economica, però, ha costretto Governo e Regione a tagliare i finanziamenti e il sindaco adesso aspetta risposte da Palazzo Chigi per capire il futuro dei lavori da completare. «Oltre al primo tratto della linea C della metropolitana e al prolungamento della linea B, stiamo lavorando per l'allargamento di tutte le consolari: dalla Tiburtina alla Prenestina, dalla Boccea al tratto urbano della Roma-L'Aquila». Per prolungare la Metro C dal Colosseo a piazza Venezia «occorrono 375 milioni di euro», spiega. «È un tratto fondamentale per il trasporto cittadino che eviterebbe un appesantimento della fermata del Colosseo», già investita da elevati flussi turistici. «Queste risorse devono essere trovate a livello di Cipe perché non possono essere reperite con il project financing. Il discorso delle opere pubbliche, inoltre, è strettamente connesso alla semplificazione amministrativa. Su questo Alemanno si mostra ottimista. «La macchina amministrativa con la legge su Roma Capitale sarà più efficiente - spiega - e soprattutto eviteremo di subire il forte ostruzionismo di chi ha bloccato 223 delibere di giunta, con ripercussioni su investimenti e occupazione». Strettamente legato al tema dell'occupazione è anche il «nodo» dell'Imu. Alemanno ha ricordato che il Comune è riuscito a togliere la tassa per la prima casa a 372mila famiglie grazie al quoziente familiare e avverte: «Abbiamo dato un esempio. Ora ci aspettiamo che l'esecutivo faccia altrettanto per tutto il Paese. Visto, tra l'altro, che questa tassa blocca l'edilizia con forti ripercussioni sull'occupazione».
Quando il dibattito è sulle prospettive della città e su ciò che c'è da migliorare, Alemanno non perde la calma ma sul tema della sicurezza non ammette «lezioncine» dal candidato del Pd. E al chirurgo genovese ricorda che non bisogna promettere l'impiego di un maggior numero di poliziotti e carabinieri. «Marino forse ignora - spiega - che queste scelte sono di competenza del ministro dell'Interno». D'altronde, aggiunge il primo cittadino, i dati della Prefettura confermano il calo del 14% di tutti i reati. «Questo grazie ovviamente al lavoro del questore e dei responsabili del servizio pubblico. E poi basta guardarsi attorno e leggere quello che sta succedendo a Bari o a Milano, per capire che non è certo Roma la città che deve temere di più la sicurezza».
A proposito di Marino si deve aggiungere un'altra vittoria del centrodestra. Ieri il Senato ha, infatti, accolto la richiesta di dimissioni del candidato del Pd. Si tratta di una nostra vittoria - confermano al comitato elettorale di Alemanno - dal momento che Marino si era limitato ad annunciarle e solo il pressante movimento di opinione pubblica che ha suscitato la nostra protesta ha condotto finalmente a questo risultato.
Ottimista sull'esito della consultazione popolare si mostra Luciano Ciocchetti, cui Alemanno affiderà il ruolo di vicesindaco.

Ciocchetti, uscito dall'Udc dopo l'annuncio del suo impegno al fianco di Alemanno propone, poi, un superamento della posizione del partito di Casini. «L'Udc capisca che tornare nel centrodestra è l'unica strada possibile - spiega -. Bisogna scegliere da che parte stare. Il centro autonomo è stato bocciato dagli elettori».

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