«Divorzio all'italiana» al divorzio alla «rumena». Sono lontanissimi e dimenticati i tempi in cui Marcello Mastroianni doveva ricorrere al delitto d'onore per liberarsi della moglie baffuta e convolare a nozze con la giovane e bellissima Stefania Sandrelli. Ora basta andare oltre confine per ottenere il fast divorce. Si parte sposati e dopo una breve gita in Romania o in Spagna si torna single. Liberi di convolare a nuove nozze.
Cresce il turismo da «divorzio-lampo» perchè gli italiani, soprattutto gli uomini, non vogliono più aspettare i lunghissimi tempi imposti dalla legislazione italiana, che oltretutto finisce per comportare costi molto più alti. Il fenomeno è iniziato in sordina una decina di anni fa. Ovvero da quando il Consiglio d'Europa ha stabilito che un divorzio può essere sancito in qualsiasi paese Ue e poi essere riconosciuto da tutti gli altri stati membri. E così nel giro di pochi anni i divorzi oltre confine sono aumentati fino a salire ad 8.000 tra il 2006 ed il 2011. Ma il fenomeno sembra destinato ad un vero e proprio boom.
Nel primo semestre del 2013 le richieste per poter divorziare all'estero sono aumentate del 30 per cento. A segnalarlo è Lorenzo Puglisi, avvocato e fondatore di Family Legal, società che offre assistenza in questo campo. Perchè in tanti fuggono all'estero per abbreviare i tempi? Le motivazioni non sono soltanto economiche e per uomini e donne sono diverse, come spiega lo stesso Puglisi.
«Nel 60 per cento dei casi la domanda viene inoltrata da uomini la cui finalità è quella di contrarre nuove nozze con cittadine extracomunitarie, generalmente dell'est o latino-americane - afferma Puglisi - In generale le donne che hanno fretta cercano di porre rimedio a errori di valutazione sul partner e a scelte fatte magari con troppa fretta, unendosi a uomini che poi si rivelano del tutto differenti rispetto alle aspettative se non addirittura violenti».
Insomma dopo il divorzio gli uomini corrono a sposarsi di nuovo, le donne invece sono molto più caute.
In Italia si parla da tempo della necessità di varare il cosiddetto «divorzio breve», sono state avanzate proposte di legge e anche l'idea di un referendum per abrogare i tre anni di separazione obbligatoria. Per ora però i tempi sono rimasti quelli di sempre. Per un divorzio pienamente consensuale ci vogliono quasi 4 anni e se l'accordo non c'è si può arrivare ad aspettare fino a 13 anni.
Non solo. I costi lievitano con l'attesa. Se tutto fila liscio e i due coniugi si accordano per il divorzio congiunto le spese possono andare da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 3.500. Se invece si va incontro ad un divorzio giudiziale i costi salgono vertiginosamente e possono arrivare anche ad oltre 10.000 euro.
Ovvio che gli aspiranti single siano irresistibilmente attratti dalla Spagna dove con due o al massimo 4 mesi si ottiene l'agognato pezzo di carta.
«I paesi in cui le procedure sono più veloci ed i tempi di gran lunga inferiori a quelli italiani sono la Romania e la Spagna -sottolinea Puglisi- Normalmente ad attrarre non è soltanto la velocità ma anche il prezzo. Una coppia arriva ad ottenere un divorzio in pochi mesi con circa 6.000 euro in Spagna e 8.000 in Romania. Costo che comprende tutto:dalla consulenza in Italia fino all'assistenza sul posto».
É necessario che, a seconda del paese scelto, la coppia o almeno uno dei due prenda la residenza nel paese dove intende divorziare.
«Non occorre neppure perdere troppo tempo per gli incontri perchè una volta avviata la pratica sul luogo potrà presentarsi anche soltanto l'avvocato munito di procura», sostiene Puglisi.
Una volta ottenuto il divorzio basta far trascrivere il documento presso l'ufficio dell'anagrafe e, voilà, il gioco è fatto: si è riusciti ad ottenere in pochi mesi quello che invece in Italia si deve aspettare per anni.
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