Milano, il poliziotto eroe escluso dall’Ambrogino d’oro

Per Silvia Sardone non è accettabile che Christian Di Martino e Walker Meghnagi non abbiano l'Ambrogino d'oro 2024: "L'esclusione rappresenta i danni che può provocare l'ideologia della sinistra"

Milano, il poliziotto eroe escluso dall’Ambrogino d’oro
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Sembrava cosa fatta e, invece, il poliziotto eroe che ha rischiato di morire accoltellato alla stazione di Lambrate a Milano non riceverà l'Ambrogino d'Oro dalla città di Milano. E non lo riceverà nemmeno il presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi. A ricevere il premio saranno: Francesco Tambasco, presidente di Ata Soccorso; Antonia Madella Noja, segretaria della Fondazione Together To Go; Stefano Sala, amministratore delegato di Publitalia 80; Francesco Casile, fondatore di AssoModa; Emilia Lodigiani, fondatrice della casa editrice Iperborea, specializzata in letteratura nordica; Gianni Bombaci, poeta e sindacalista; Milena Piscozzo, dirigente scolastica e autorevole figura del metodo Montessori; Alba Ulla Manzoni, volontaria attiva al Giambellino.

Lo scorso 9 maggio, mentre era in servizio alla stazione di Milano-Lambrate, periferia della città meneghina, Christian Di Martino era intervenuto per fermare un 37enne, immigrato irregolare nel nostro Paese, che era stato segnalato per aver lanciato pietre contro i treni e contro i passeggeri in transito. Ma al suo arrivo, il vice ispettore era stato assalito dallo straniero, che lo aveva accoltellato con una lama di 20 centimetri al polmone, a un rene, al duodeno e alla vena cava. Furono fondamentali gli interventi dei suoi colleghi, che tamponarono le emorragie massive fino all'arrivo dei soccorsi, e il trauma team guidato dalla professoressa Stefania Cimbanassi, che lo aveva accolto in codice rosso all'ospedale Niguarda, dove ha subito numerosi interventi e circa 100 trasfusioni con sacche di sangue ed emoderivati.

Di Martino è intervenuto per garantire e riportare la sicurezza in un luogo pubblico, nel cuore di quella Milano che ormai è allo sbando e che è preda dei criminali, per lo più stranieri, che l'hanno resa impraticabile di giorno, ma ancora di più di notte. Ne ha pagato le conseguenze e si ipotizzava, con quasi assoluta certezza, che il suo impegno e il suo sacrificio venissero ripagati dall'amministrazione comunale di Milano, che invece ha preferito conferire il riconoscimento ad altre figure. Tra queste non c'è nemmeno Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano. Gli stessi che sono stati aggrediti durante le manifestazioni del 25 aprile dai ben noto facinorosi con le bandiere della Palestina.

"Le scelte degli Ambrogini d'oro che hanno visto l'esclusione del vice ispettore Christian Di Martino e del presidente della comunità ebraica Walker Meghnagi rappresentano, in negativo, i danni che può provocare l'ideologia della sinistra. Decidere di non dare un'onorificenza a chi ha rischiato la vita in un'operazione sul territorio e che rappresenta in pieno il valore del coraggio delle forze dell'ordine è veramente squalificante e denota, una volta di più, l'allergia cronica della sinistra verso le divise", denuncia Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega. "Per quanto riguarda Meghnagi credo che queste settimane di polemiche, tutte all'interno della maggioranza di Beppe Sala, sul suo nome hanno alimentato la certezza che c'è purtroppo un antisemitismo dilagante a sinistra che non può essere taciuto.

Sarebbe stato un bel messaggio di vicinanza alla comunità ebraica sostenerlo, soprattutto in questo momento di episodi continui di odio contro gli ebrei", aggiunge Sardone. Che poi conclude: "Credo che l'atteggiamento della maggioranza sugli Ambrogini sia stato veramente imbarazzante, dovrebbero scusarsi".

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