Egr. Direttore Feltri, sono costretto fare ammenda, per aver a suo tempo, purtroppo creduto ad un personaggio come Matteo Renzi, mi succede a volte di aver fiducia verso politici che hanno un ottimo eloquio in un panorama squallido come quello attuale. L'ultima performance dell'arrogante Renzi al Senato della Repubblica, dove oltre a tutto costui non dovrebbe esserci, perché una persona che non mantiene quello che promette è una che non vale nulla se non per se stessa. Cosa crede di aver combinato dando del vecchio rincoglionito e del camerata alla seconda carica dello Stato? Rammento a questo senatore, che si è imbucato malgrado tutto, che il presidente Mattarella è anche più anziano di La Russa, il valore delle persone non è relativo all'età e, se oggi Renzi si comporta in questo modo, chissà cosa ci riserverà quando avrà anche lui una certa età, sempre se ci arriverà. Caro ragazzotto, è inutile ammorbare la gente con queste cialtronate, tanto ormai la sinistra non la considera più uno di loro, magari la usa solo ai fini elettorali come si fa con gli utili idioti ai fini elettorali, intanto lei continua a vivere bene a spese nostre.
Ugo Doci
Caro Ugo,
non fartene una colpa, capita a tutti quanti noi di prendere abbagli di questo tipo. Non è per ingenuità che riponiamo fiducia nel cosiddetto uomo nuovo (che può essere maschio o femmina, lo specifico per quanti sono già pronti a tacciarmi di sessismo, cosa a cui ormai sono avvezzo e di cui, comunque sia, poco mi preoccupo). Semplicemente siamo carichi di aspettative e speranze che non vediamo l'ora di affidare a questo o a quello, a chi irrompe sulla scena politica illudendoci e illudendosi di fare la differenza. Pensa al M5s, a Beppe Grillo e compagnia bella.
Poi finisce che il politico di turno delude gli elettori e che questi ultimi deludono il primo. Nel caso di Matteo Renzi questa dinamica si è manifestata in tutta evidenza. Egli era così sicuro dell'amore dell'elettorato, di cui pure non aveva tastato il polso a livello nazionale, che personalizzò il referendum da lui proposto e sponsorizzato, promettendo altresì di levarsi dai piedi, ovvero di abbandonare la cosa pubblica, qualora ne fosse uscito sconfitto. Per gli elettori fu una provocazione, una sfida e pure una divertente scommessa: avevano l'occasione di verificare la coerenza del fiorentino. A quel punto volevano vederla tutta, dunque bocciarono il referendum soprattutto per bocciare quest'uomo che era risultato improvvisamente spocchioso. Era prevedibile, come prevedibile era che la promessa di Renzi sarebbe stata vana: non lasciò l'agone politico, ma solo la presidenza del Consiglio, non ritirandosi a vita privata quindi, né mollò la segreteria del Pd, che mantenne ancora fino al 2018. Io penso che Matteo Renzi non sia male, qualche volta, sebbene sempre più raramente, gli capita di pronunciare o fare la cosa giusta e ne ho apprezzato sovente la dialettica, a rovinarlo tuttavia è proprio la sua lingua lunga, oltre alla proverbiale presunzione in senso greco, ovvero intesa come hybris, tracotanza orgogliosa e portatrice di guai. Ho trovato gravi le parole riservate al presidente del Senato Ignazio La Russa, non solo per una questione di protocollo, di rispetto delle cariche e dei ruoli, di decoro istituzionale. Ricorrere all'insulto gratuito soltanto per imprimere vitalità e forza al proprio intervento, o per sfogare i nervi, è scelta penosa e volgare. Per fare valere il proprio punto di vista non occorre adoperarsi nel tentativo di mortificare l'altro. Una cosa che da Renzi non mi sarei aspettato. Lo facevo meno bullo. Egli è sì pungente, ma giungere ad offendere un uomo dandogli del vecchio, come se l'età fosse una vergogna o un crimine o una colpa o un elemento giustificativo di discriminazione di vario tipo o una condizione ostativa, è stata una indecente caduta di stile nonché un autogol clamoroso. Pensa forse Renzi di non essere destinato a invecchiare? Invecchia anche lui di giorno in giorno, oltretutto ingrassa e vedo che invecchia pure male, e gli auguro di invecchiare ancora perché vorrà dire che ha ancora da vivere e da romperci le scatole. La giovinezza non è una virtù di cui andare orgogliosi e che consenta di denigrare chi l'ha persa e superata. Se la stupidità, l'inettitudine, l'inutilità dipendessero dalla vecchiezza, non saremmo infestati da tanti giovani e rigogliosi cretini anche dentro le istituzioni. Pure a me danno spesso del vecchio nella foga di offendermi o screditarmi. Il che mi fa tanto ridere poiché si tratta della dimostrazione che l'interlocutore incontra difficoltà nel contestare le mie opinioni e le mie affermazione. Allora ricorre all'improperio, uno qualsiasi, quello che gli viene in mente.
Ha fatto bene La Russa, da gran signore, a non replicare agli insulti di un individuo che non è stato capace, all'interno di un'aula in cui è rappresentato il popolo sovrano, di gestire la rabbia per una norma, contenuta nella legge di bilancio, che lederebbe i suoi interessi personali, ponendo il divieto di percepire compensi per incarichi da Paesi extra europei. Il leader di Italia Viva punta il dito contro le sorelle Meloni, che avrebbero, a suo dire, studiato tale norma per danneggiarlo. La motivazione è alquanto ridicola. Eccola: «Perché io, quando faccio campagna elettorale, posso arrivare, come alle europee, quasi al 4% e sono voti che valgono doppio perché tolti al centrodestra».
Confesso che ho difficoltà a comprendere questa delirante argomentazione.
Insomma, le sorelle Meloni, diventate capro espiatorio della sinistra, per invidia, o per timore, o per ostacolare la crescita elettorale di Renzi, che non ci pare sia cresciuto molto in questi anni, avrebbero architettato una legge per creare nocumento alle tasche di Renzi? E come potrebbe influire questo danno alle finanze di Renzi sulla campagna elettorale? Come potrebbe questa norma diminuire il consenso degli elettori nei confronti del toscano? O forse le sorelle Meloni hanno fatto quello di cui vengono accusate da Renzi per tenere questi sotto ricatto?Non ci ho capito proprio nulla, ma non perché sono vecchio. Solo perché Renzi, pur essendo giovane, in balia di una specie di mania di persecuzione, risulta gravemente rincitrullito.
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