Caro Feltri,
il nostro Paese rimane sempre tra i più belli del mondo, pur avendone passate di tutte, invasioni, una dittatura e chissà cos'altro ci aspetterà ancora. Dopo le varie componenti governative imposte dal palazzo, l'Italia ha finalmente un governo legittimamente eletto dal popolo, l'attuale presidente del Consiglio,
sembra godere un certo prestigio nel mondo intero, fuorché nel suo Paese, c'è un detto che recita, nessuno è profeta in patria. La componente governativa europea non perde occasione per considerarci la solita Italietta, aiutata da un'opposizione che non perde occasione per remare sempre contro tutto, godendo dell'appoggio di molti media nazionali, oltre ad una parte giudiziaria.
Se dico che tutto il cucuzzaro fa questo solo per invidia, faccio peccato a pensarlo? Gradirei molto una sua opinione.
Ugo Doci
Caro Ugo,
è bene puntualizzare che il governo non è mai eletto direttamente dal popolo, tuttavia comprendo bene cosa intendi, ossia che l'attuale esecutivo non è composto di tecnici calati dall'alto e imposti agli italiani e neppure da maggioranze traballanti, fatte di partiti che non condividono nulla se non l'opportunistico interesse, unico collante che li lega per un po', ad arrivare al potere e quindi a guidare il Paese. Esso invece è espressione della volontà manifestata dagli italiani alle urne, italiani che hanno scelto con chiarezza di affidare le redini della Nazione al centrodestra, in particolare a Giorgia Meloni, leader del partito più votato. Ebbene sì, su questo non posso che convenire: finalmente l'Italia gode di un governo solido, compatto, in un certo modo autenticamente democratico, che ha una idea chiara di Paese, che interpreta i bisogni del popolo dando loro voce e risposta, un governo che è proiezione di una maggioranza la quale ha fatto precise promesse, la quale ha garantito precise posizioni, impegni che sono stati e che vengono mantenuti.
È evidente che una maggioranza di questo tipo è difficile da scalfire, tanto più perché essa si dimostra sempre più forte ad ogni appuntamento elettorale e pure negli indici di gradimento, cioè nei sondaggi. Da qui il tentativo maldestro della sinistra di ledere la credibilità di Meloni e dei suoi, allo scopo di riacquistare terreno politico. Eppure non è attraverso questi mezzucci che la sinistra può riconquistare gli elettori e la loro fiducia. Insomma, non è screditando gli altri che si recupera credito. Mi accorgo che i progressisti si sono impantanati in questo atteggiamento. Hanno seguitato a presentare Meloni quale minaccia, questo non ha indotto il popolo a temere il ritorno del fascismo, ma lo ha indotto a distaccarsi
ancora di più da una compagine che si dice «antifascista» e che risulta essere noiosa, antiquata, proiettata nel passato, inutilmente bellicosa, staccata da quella realtà che è vissuta quotidianamente dai cittadini, inconsapevole delle preoccupazioni di questi ultimi, che nulla hanno a che fare con il fascismo. Dunque, tutto quello che la sinistra offre e propone è stagnante. Essa si è attorcigliata intorno a polemiche sterili, come quella relativa al rimpatrio di un delinquente libico, che è stato scarcerato dalla corte di Appello di Roma, non dal governo, e che il governo, per urgenti motivi di sicurezza, ha rispedito a casa sua, agendo nella maniera più giusta in cui potesse agire. Persino questo evento è stato occasione per inveire contro Meloni, giungendo al punto di farle recapitare la notifica relativa ad una iscrizione nel registro degli indagati. Sai cosa significa? Che questo esecutivo è davvero forte, non perché usa la forza, ma perché gode dell'appoggio del popolo e altresì perché mancano veri motivi per criticarne l'attività, quindi si cercano pretesti futili e inconsistenti i quali dovrebbero avvalorare, ma mai ci riescono, la tesi di quanti sostengono che siamo governati da una maggioranza di fascisti e di incapaci.
Però la gente mica è scema. Davvero possiamo credere che gli italiani siano scontenti per il rimpatrio di Almasri o che pensino che l'esecutivo abbia errato nel momento in cui ha caricato su un volo di Stato un criminale libico per garantirsi che questi giungesse a destinazione, ovvero che uscisse davvero dai nostri confini? Forse che gli italiani avrebbero voluto trattenerlo? Magari a piede libero, condizione nella quale si trovava in seguito alla decisione presa dalla magistratura nostrana di scarcerarlo?
I progressisti possono continuare a inveire e scandalizzarsi, ma questo
non danneggerà in alcun modo l'immagine del governo, anzi, gli sforzi che la sinistra dedica a questa operazione di delegittimazione dell'esecutivo, non fanno altro che accrescere il prestigio della squadra governativa. Di fatto quello che emerge è l'immagine di una maggioranza perseguitata, che viene ostacolata nel compiere i suoi doveri e nell'adempiere ai propri obblighi, una maggioranza costantemente redarguita per questioni di tipo ideologico, addirittura incriminata, persino messa sotto inchiesta, diffamata quando viene tacciata di fascismo o di razzismo, la quale, nonostante gli attacchi, mantiene una certa linea e difende il principio democratico essenziale: il potere appartiene al popolo, non alla magistratura, non agli Stati stranieri, non a tecnici e a presunti esperti chiamati a risolvere problemi che poi puntualmente aggravano, bensì a quel popolo che, mediante il voto, designa una maggioranza incaricata di formare un governo che al popolo risponda e che la volontà di quel popolo rispetti.
La propaganda dei media non sortisce alcun effetto come alcun effetto produce l'iscrizione nel registro degli indagati di Meloni e altri ministri.
Anzi, si tratta sul serio di un assist a favore di Giorgia, la quale irrimediabilmente piace sempre meno ai nemici, che ne invidiano, come tu ben dici, carisma, successi e capacità, e sempre più agli abitanti della penisola, ne apprezzano la coerenza e l'onestà.Ci provi Schlein a conquistare il popolo. Tenendo presente che ciarlare di allarme fascismo non ammalia più nessuno, ammesso che mai lo abbia fatto.
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