"Gli attacchi personali non mi lasciano sereno". Spano si dimette. Giuli: "Clima di mostrificazione"

Francesco Spano ha rassegnato le dimissioni. Il capo di gabinetto di Alessandro Giuli al ministero della Cultura ha lasciato il suo incarico con una lettera rivolta al titolare del ministero. "Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi. Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante", ha scritto Spano. Quindi, la conclusione: "Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione".

L'esperienza di Spano è durata appena 10 giorni al ministero della Cultura e la sua decisione di rassegnare le dimissioni al ministro nasce dalle anticipazioni che sono state fatte ieri dal programma Report di Sigfrido Ranucci, che inaugurerà la stagione in tv la prossima domenica. "Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del capo di gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore", è la nota del ministro Giuli che fa seguito alla conferma delle dimissioni. "Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il ministero della Cultura", conclude il titolare del ministero.

"Volete la notizia del giorno? L'apparenza inganna", ha detto il ministro ai giornalisti uscendo dal Collegio Romano, sede governativa della Cultura, per recarsi alla Camera per il Question Time.