Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, gli studenti sono tornati in piazza con le tende per protestare contro il caro affitti nelle città.
«Credo che la protesta abbia forti caratteri di strumentalità, ma questo è un problema del governo. Ma è evidente che in alcune città - non da oggi - le case, in vendita e in affitto, costino di più rispetto che in altri luoghi. Però in molti centri che sono sedi di ottime università il canone per una stanza non supera i 200-300 euro al mese. É evidente che nei luoghi più ambiti solo gli studentati e simili possono costituire una risposta, magari con agevolazioni per i più meritevoli».
Slitta al prossimo consiglio dei ministri il ddl che vuole regolamentare gli affitti brevi. Protestano sia le associazioni che gli alberghi. Qual è il punto di caduta?
«Qui non ci sono due categorie che si confrontano su un provvedimento proposto da entrambe: qui c'è un aggressore e un aggredito. L'aggressore è chi cerca di eliminare forme di ospitalità alternative alla propria, l'aggredito è chi difende il proprio diritto di utilizzare come meglio ritiene l'immobile che ha acquistato con il frutto del suo lavoro e sul quale paga fior di tasse. Il punto di caduta dovrebbe essere quello di rinunciare a dare seguito a richieste corporative e a strumentalizzazioni da parte di un paio di sindaci rumorosi».
Gli affitti brevi hanno alimentato il depauperamento dei centri storici?
«No. I centri storici hanno cominciato a svuotarsi molto prima del boom degli affitti brevi, per ragioni legate soprattutto alla vivibilità di queste aree. E in molti casi è un destino ineludibile, che non sarà il dirigismo a cambiare. Eclatante è il caso di Venezia. La semplice analisi dei dati permette di verificare che il centro storico perde un migliaio di abitanti ogni anno dal 1981».
Salvini ha frenato sul ddl rilanciando la difesa della proprietà privata. Sarebbe a rischio?
«Di questo si tratta, di difesa della proprietà. E le norme di quella bozza che più la oltraggiano sono quelle che, in barba alla Costituzione e al buon senso, vietano l'affitto di un appartamento per una sola notte e impongono di diventare imprenditore a chi abbia due case locate per brevi periodi. Follia».
Lo stesso Salvini ha aperto all'ipotesi di un mini condono. È un'ipotesi percorribile?
«Ma certo che lo è. Chiunque conosca un po' la realtà sa che in Italia è diffusamente avvertita l'esigenza di risolvere il problema dei trasferimenti, tramite compravendita, ma non solo, di immobili caratterizzati da irregolarità che, in verità, tali non sono ai sensi dell'attuale legislazione. Se si interviene in modo oculato, si favorisce il mercato immobiliare e si incassa un po' di denaro».
La Commissione Ue punta a far approvare la direttiva sulle case green entro la fine della legislatura. Quali conseguenze?
«Devastanti, soprattutto per l'Italia, se non si ferma al più presto questo treno impazzito, a partire dal crollo del valore degli immobili. E quindi dei risparmi delle famiglie. Confedilizia si sgola dal 2021 per denunciare i pericoli di questo provvedimento. Il Governo si è impegnato in Parlamento a scongiurare l'approvazione del testo ora all'esame del cosiddetto trilogo. Ci aspettiamo buone notizie».
Il Superbonus e i crediti incagliati.
Come se ne esce?«L'urgenza è quella dei crediti incagliati, che corrispondono a cantieri bloccati. Il governo deve fare uno sforzo per risolvere questo problema, intervenendo direttamente o tramite società controllate».
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