Situazione in miglioramento in Italia: l'economia ha ripreso a girare nel verso giusto e si notano miglioramenti anche per le famiglie. A fare un bilancio di fine anno è l'onorevole Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, che presenta i dati ISTAT relativi all'ultimo anno, che coinvidono per sommi capi con l'arrivo del governo Meloni. "Come attestano i dati ISTAT, l'Italia da quando ha mandato a casa le attuali opposizioni va meglio. Sale il reddito disponibile delle famiglie dell'1.8% e crescono i consumi dell'1.2% oltre all'aumento delle pensioni", ha spiegato l'onorevole.
Dati incontrovertibili che dimostrano il fallimento su tutta la linea della comunicazione dell'opposizione, che vorrebbe l'Italia in una china pericolosa e non invertibile. "Dai profeti di sventura un altro autogol: la sinistra anti-Meloni e che gioca contro l'Italia cambi disco perchè quello che da un anno manda in onda è rotto. Invece delle solite iatture, vorremmo ascoltare qualche parola dal segretario del Pd Schlein sulla militanza anti-nazionale di un giudice della Corte dei Conti", ha aggiunto Foti. Proprio su Marcello Degni, da giorni al centro delle cronache per le esternazioni poco ortodosse per un professionista che ricopre il suo ruolo. "Forse questa mancata presa di posizione sui post del giudice Degni è un imbarazzante assenso che tacitamente apprezza chi lavora contro gli interessi dell'Italia?", conclude Foti.
Arrivano buoni segnali anche dall'inflazione, che a dicembre ha subito un rallentamento in merito al cosiddetto "carrello della spesa" ISTAT. A dicembre l'aumento è stato del 5.3%, invece che del 5.4% di novembre, quindi si inizia a vedere un lento ma simbolico miglioramento. Così come arrivano segnali positivi dai prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto passano dal +4.6% annuo di novembre al +4.4% di dicembre. L'inflazione in generale è scesa dello 0.6% su base annua, rispetto al +0.7% del mese precedente. Nel 2022 i prezzi sono cresciuti del 5.7% contro la crescita dell'8.1% che è stata registrata nel 2022. Sempre dall'ISTAT arrivano ottime notizie in merito all'abbassamento della pressione fiscale. L'anno è stato chiuso con con una pressione pari al 41.2%, in riduzione di 0.2 punti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
"Dato positivo il rialzo del potere d'acquisto, pur se in parte dovuto al calo dell'inflazione e anche se scende su base annua dello 0,6 per cento.
Infatti dipende da un aumento del reddito disponibile lordo dell'1,8%, a cui ha certo contribuito il rafforzamento del taglio delle aliquote contributive scattato a partire da luglio 2023", è il commento di Massimiliano Dona presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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