Altolà della Corte Costituzionale al referendum sull'autonomia differenziata. Ma la riforma, così come l'ha pensata il governo, resta in piedi. E anzi, come annunciato dal governatore veneto Luca Zaia, va avanti con determinazione (opposto il parere delle opposizioni). La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull'autonomia differenziata, rilevando che "l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell'elettore". La Consulta si era già espressa il mese scorso in merito alla cosiddetta legge Calderoli promossa dal governo, sottolineando - ai fini di compatibilità costituzionali - la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi.
Ad emettere l'odierna sentenza - che verrà depositata nei prossimi giorni - sono stati gli attuali undici giudici della Corte Costituzionale. Nella nota dell'ufficio stampa della Consulta in merito alla decisione odierna si legge: "Il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull'autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull'art. 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale". Diversamente, sono stati ammessi altri cinque referendum: su cittadinanza, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine, responsabilità solidale del committente negli appalti.
Immediate le reazioni della politica alla sentenza della Consulta, con il centrodestra determinato a portare a termine l'obiettivo della riforma e con le opposizioni convinte invece del fatto che ormai della riforma sarebbe rimasto "solo qualche brandello del tutto inapplicabile". Andiamo con ordine."La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum abrogativo conferma che il percorso dell’autonomia differenziata è costituzionalmente solido e rappresenta il futuro per i nostri territori", ha dichiarato in una nota Fabrizio Cecchetti, parlamentare della Lega e Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati. L'Autonomia, ha quindi rimarcato all'Agi il presidente della commissione affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni, "ormai è un principio radicato ed è legittimo attuarlo. Ora andremo avanti con piccoli accorgimenti per colmare le lacune dichiarate dalla Corte costituzionale e poi applicheremo la legge. Il parlamento può quindi agire per sistemare alcune incongruenze".
Convintissimo del fatto che la riforma sull'autonomia differenziata abbia futuro e concreta possibilità di attuazione è il governatore del Veneto Luca Zaia. "La Corte conferma la sua autorevolezza, interviene per seconda volta, prima lo aveva fatto contro il ricorso delle regioni, affermando la costituzionalità della legge, suggerendo i correttivi, oggi confermando la sua autorevolezza, pone la parola fine al Referendum, togliendo incertezza alla fase operativa", ha commentato l'esponente leghista, interpellato dall'AdnKronos. "Ora - ha aggiunto- possiamo andare avanti con più serenità, si apra una stagione del dialogo, nel rispetto dell'autonomia e dell'unità nazionale".
Opposta chiaramente la reazione del Pd. "La decisione sulla non ammissibilità del referendum per l'abrogazione della legge Calderoli è la naturale conseguenza della sentenza della stessa Corte che a dicembre 2024 ha di fatto demolito la legge sull'autonomia differenziata voluta dal centrodestra. Una legge pessima per il nostro Paese, che aumenterebbe ancora di più le disuguaglianze territoriali e sociali", ha affermato il senatore dem Alessandro Alfieri, responsabile Riforme e Pnrr del Pd.
"In Parlamento continueremo a dare battaglia per evitare le forzature della destra e bloccare le intese avviate con le regioni del nord", ha aggiunto il parlamentare di centrosinistra.Proprio il fatto che i dem intendano ora spingere l'acceleratore sul fronte parlamentare fa capire come, a dispetto di quanto loro stessi sostengano, l'autonomia differenziata sia tutt'altro che un capitolo chiuso.
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