"Bacchettoni, ipocriti, moralisti". Valeria Fedeli inchioda i dem sul caso Morani

L'ex vicepresidente del Senato si sfoga con la propria area politica dopo le offese all'ex deputata Morani per una foto sui social. "A sinistra fortissima cultura maschilista"

"Bacchettoni, ipocriti, moralisti". Valeria Fedeli inchioda i dem sul caso Morani

Valeria Fedeli li chiama "bacchettoni e ipocriti". Senza giri di parole, li accusa di esprimere una "fortissima cultura maschilista" all'interno della sinistra. In quell'area politica che parla tanto di diritti ed emancipazione femminile ma poi scivola nel moralismo più ottuso. I simpatizzanti Pd che hanno offeso l'ex deputata Alessia Morani per una foto sui social sono finiti nel mirino dell'ex vicepresidente del Senato, infuriata e delusa per quelle insensate critiche contro uno scatto normalissimo. Addirittura elegante. "La prima reazione è stata di stupore", ha confidato la Fedeli, pronta a condannare certi atteggiamenti di area progressista.

Caso Morani, il j'accuse della Fedeli alla sinistra

"La cosa che mi ha maggiormente colpito sono i commenti di quelli del Pd, della sinistra, che dimostrano ancora una volta come sia fortissima, nella mia parte politica, una cultura maschilista", ha attaccato l'ex ministro dell'Istruzione in un'intervista a Libero, evocando anche dei precedenti (come la polemica sui tacchi della Boschi). Poi, la senatrice dem ha stigmatizzato la mancata solidarietà da parte dei vertici Pd, i quali - come avevamo notato su queste pagine - erano rimasti in silenzio sulle offese alla Morani. "Ha espresso solidarietà Cecilia D'Elia . Ma io vorrei una espressione di condanna dai dirigenti politici del Pd. I maschi leader dove sono? Non ce n'è stato uno che abbia presto posizione. Questo dice di un arretramento incredibile nel Pd", ha bacchettato la Fedeli.

"Cultura Pd intrisa di atteggiamenti moralisti"

L'ex sindacalista, incalzata dall'intervistatrice, ha poi riflettuto sulle origini di questo arretramento progressista, così in contraddizione con il femminismo sbandierato a parole. Tale atteggiamento - ha affermato - scaturirebbe "in parte dalle culture fondative del Pd, intrise di atteggiamenti moralisti. Ma c'è anche il fatto che non abbiamo vinto, come donne, la battaglia politica". Da qui, due domandine rivolte direttamente ai democrats nostrani: "Quanto rancore verso le donne che fanno politica è stato seminato in questi anni? E aggiungo: è un rancore che nasconde anche un modo di fare battaglia politica tra anime del Pd? Mi chiedo se questa assoluta tranquillità nell'attaccare Morani abbia a che fare con il fatto che è riformista".

Il maschilismo nella Cgil e tra i dem

Fedeli ha poi ammesso di aver sempre dovuto fare i conti "tante volte" con il maschilismo di sinistra durante la sua carriera, prima nella Cgil poi nel Pd. "Tendevano a omologarti, a impedirti di sentirti libera per come vestivi o se ti truccavi o no. Ma anche nel Pd non è stato facile. Io considero quelli che attaccano le donne per questo dei bacchettoni e degli ipocriti (...) perché se poi senti i commenti privati di questi maschi sulle donne, sono il contrario", ha osservato l'ex vicepresidente del Senato. "La caratteristica delle donne è il fatto di essere meno subalterne. Io l'ho pagato. Più sei autonoma, più vieni vista come un elemento di disturbo. Alla fine della XVII legislatura, dopo che venivamo dal governo di Renzi, nel quale metà ministri erano donne, dissi: 'Almeno una delle due capigruppo deve essere donna'. Me la fecero pagare. E così quando uscirono i nomi del governo Draghi. Fui la prima ad attaccare il Pd perché i nostri tre ministri erano tutti e tre uomini", ha ripercorso la senatrice Fedeli, attribuendo la corresponsabilità di questi fenomeni anche alle donne del Pd che "non fanno battaglia politica insieme, non ci mettono la faccia".

Diversamente, e a dispetto di una certa narrazione progressista, la destra ha dimostrato coi fatti di essere un passo avanti sul tema dell'emancipazione femminile, al punto da aver espresso la prima donna premier d'Italia.

"Nella destra c'è una battaglia più incentrata su un risultato individuale, meno legata alla questione femminile. A sinistra c'è un lavoro maggiore su cambiamenti per la vita delle donne, ma una minore capacità di condivisione politica", ha sostenuto al riguardo Valeria Fedeli.

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