"Per governare ho chiesto e ottenuto il consenso degli italiani, non quello della signora Merkel". In una intervista fiume pubblicata nel numero di febbraio del magazine free press Pocket, Silvio Berlusconi replica duramente alle accuse mosse dai poteri forti vicini ad Angela Merkel che, nelle ultime ore, stanno facendo il tifo per un bis di Mario Monti a Palazzo Chgi. Qualora il centrodestra dovesse vincere le elezioni, il Cavaliere metterebbe la parola "fine" alla politica di austerity dei tecnici e alle misure lacrime e sangue imposte dalla Germania a Monti. "Se vinco io - ha spiegato l'ex premier - la Merkel sa che la musica è destinata a cambiare".
"Cedere la sovranità agli Stati Uniti d’Europa, a un’Europa dei popoli eletta dai cittadini sarebbe ben diverso che cederla ai burocrati di Bruxelles". Berlusconi non usa mezzi termini per bocciare la politica economica del Professore che ha, di fatto, spinto il sistema Italia in un pericoloso vortice recessionista. "Il pareggio di bilancio anticipato, nel momento in cui firmai il documento, era l’unica scelta possibile", ha spiegato il Cavaliere secondo cui c’erano tre modi per perseguire quell’obiettivo: rilanciare la crescita, tagliare le spese e aumentare le tasse. "Noi avremmo utilizzato i primi due, Monti ha preferito usare il terzo, le tasse - ha continuato l'ex premier - per spremere i contribuenti non c’è bisogno della Bocconi, uno studente di ragioneria saprebbe farlo benissimo". Al magazine Pocket, il leader del Pdl illustra punto per punto il piano fiscale del centrodestra per abbassare la pressione fiscale, che con Monti ha raggiunto il 56%, e ridare fiato alle imprese e alle famiglie. Dall'eliminazione dell’Imu sulla prima casa alla modifica del redditometro, dallo stimolo alle imprese per assumere senza il peso di contributi e imposte all'aumento a 5mila euro dei pagamenti in contanti: il piano di Berlusconi pone fine all'austerity introdotta da Monti, sotto il diktat della Merkel, e dà il via a un ampio sostegno alla crescita economica del Paese. Per quanto riguarda la compensazione di debiti e crediti nei confronti della pubblica amministrazione, Berlusconi vorrebbe che fosse definita una legge e che non ci si limiti, come ora, a qualche sporadica sentenza della magistratura.
"Il mio primo errore è stato quello di fidarmi troppo di persone legate ad una vecchia visione della politica: Fini, Casini ma anche Monti, che pure dovrebbe essere un tecnico e non un piccolo politicante". Ancora una volta, quindi, Berlusconi si propone come priorità quella di dare un taglio ai professionisti della politica che hanno contribuito a rovinare l'Italia. "Abbiamo operato un profondo rinnovamento mettendo in lista molti giovani", ha spiegato l'ex presidente del Consiglio sottolineando che, nelle liste del Pdl, ci sono molti giovani, tanti amministratori locali radicati nel territorio e numerose donne. "Non abbiamo voluto quelli che hanno bisogno della politica per vivere, i 'professionisti' disposti a qualsiasi compromesso pur di non lasciare le posizioni di potere - ha continuato - sono loro che hanno rovinato la politica in Italia". Non solo. "Noi volevamo ridare agli italiani il diritto di scegliere da chi essere governati. I 'centristi' di oggi vogliono togliere questo diritto agli elettori e riportarlo nelle segrete stanze del Palazzo.
Siamo molto diversi", ha concluso il Cavaliere senza nascondere la propria delusione, sul piano umano e su quello politico, per il comportamento di Gianfranco Fini. Poi ha aggiunto: "C’è da salvare, ed è ben saldo, il rapporto con una comunità di destra nella quale ho trovato persone straordinarie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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