Non è stata una scelta facile. Silvio Berlusconi continua a ripeterlo. Alla fine, quando ieri sera il Pdl ha presentato le liste per la Camera e il Senato, ha vinto la linea dura e i candidati "impresentabili" sono stati lasciati fuori. Da Marcello Dell'Utri a Marco Milanese, da Alfonso Papa a Nicola Cosentino: il Pdl consegna "liste pulite" a prova di pm politicizzati. All'indomani, però, il Cavaliere svela il rammarico per una scelta dolorosa che lo ha portato a tagliar fuori anche diversi amici (guarda il video). "Sono liste alle quali nessuno potrà portare delle critiche - ha spiegato l'ex premier - in modo tale che si possa parlare di contenuti e programmi e non di liste".
In una intervista a Studio Aperto, Berlusconi ha spiegato perché il Pdl si è visto costretto a rinunciare a diversi candidati che a lungo hanno contribuito a costruire il partito. "Abbiamo dovuto chiedere ai nostri amici e colleghi di rinunciare ad essere presenti nelle liste elettorali", ha spiegato l'ex presidente del Consiglio accusando apertamente alcuni pm politicizzati che avevano attaccato, in modo strumentale e politico, alcuni esponenti del Pdl. "Questo fatto è stato divulgato dai media - ha continuato Berlusconi ai microfoni di Studio Aperto - era qualcosa che poteva diminuire il consenso". Dopo aver ringraziato i candidati che hanno rinunciato spontaneamente a non essere nelle liste del Pdl, Il Cavaliere ha assicurato che non ci sarà alcun contraccolpo nei vari livelli locali del partito. E, a questo proposito, ci tiene a far notare che le liste comportano molte novità. "L’unico vecchio attempato dovrei essere io - ha fatto notare - alla fine c’è un altro che rappresenta la storia di un partito occidentale: è Ciccio Colucci che ha 82 anni ed è in piena salute".
Una volta risolto il nodo liste, però, Berlusconi vuole passare ai contenuti e al programma che il centrodestra vuole portare al governo. Un governo teso a ridurre il peso della pressione fiscale, che il governo di Monti ha portato oltre il 56%, e le riforme necessarie a rilanciare il Paese e a renderlo competitivo a livello internazionale. "Bisogna intervenire sulla macchina dello stato che è troppo costosa", ha continuato Berlusconi ribadendo che "i soldi ricavati dalla riduzione delle spese statali possono essere utilizzati per ridurre l’Irap che in alcuni anni potrebbe anche sparire". Dopo aver ricordato che il suo governo ha realizzato tutte promesse, Berlusconi intende presentarsi agli elettori dicendo "no" all’Imu sulla prima casa, che verrà abolita, "no" all’aumento dell’Iva, "no" alla patrimoniale e "no" al redditometro.
Quattro "no" che il Cavaliere ritiene fondamentali per rilanciare la politica economica del Paese: "Ci troviamo di fronte a noi la sinistra delle tasse e i tecnici tassatori che vanno in tutt’altra direzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.