Silvio Berlusconi difende il voto del popolo. Se da una parte bacchetta il Movimento 5 Stelle che intende presentare alla Giunte per le elezioni la sua ineleggibilità, dall'altra smaschera il Partito democratico che vuole approvare un disegno di legge per far fuori qualsiasi avversario politico e correre da solo. "Sono venute fuori delle ipotesi abbastanza divertenti - ha spiegato il Cavaliere - mi sembra che qualcuno abbia portato avanti l’ipotesi di una ineleggibilità del sottoscritto dopo vent'anni di voti di milioni di italiani e dopo tanti parlamenti che hanno sempre approvato la mia eleggibilità".
In parlamento si sta consumando una battaglia duplice. Una giocata dai grillini per far fuori Berlusconi, un'altra giocata dai democratici per non permettere ai Cinque Stelle di presentarsi alle prossime urne. Alla Giunta per le elezioni i parlamentari pentastellati puntano, infatti, a sollevare immediatamente la questione dell’ineleggibilità in base alla legge del 1957 che la prevede nei confronti di chi "in proprio o in qualità di rappresentante legale" risulti titolare di imprese concessionarie. Non avendo i sufficienti per farla passare, i grillini contano sul supporto dei democratici. Democratici che, nel frattempo, hanno depositato un disegno di legge per far fuori i movimenti e, di fatti, estromettere i Cinque Stelle dalla prossima corsa elettorale. In un’intervista al Tg4 anticipata da Studio Aperto, il Cavaliere ha spiegato che, accanto alla proposta di dichiararlo ineleggibile, "c’è addirittura l’ineleggibilità e incandidabilità del M5S che è votato - benchè sia un movimento di cui si possa dire, e io ne sono convinto, tutto il peggio possibile - da milioni di italiani". Senza mai nominate la piddì Anna Finocchiaro e il capogruppo democrat Luigi Zanda, che ieri hanno presentato il ddl, Berlusconi li definisce "geni" perché, "dopo aver eliminato il Pdl e il M5S, il Pd correrebbe da solo". "Mi domando - ha concluso - perché l’hanno tenuto nascosto fino ad adesso".
Nonostante gli attacchi del parlamento, Berlusconi ha ribadito il proprio appoggio al governo guidato da Enrico Letta. "Io sono fermamente convinto che abbiamo tra le mani una occasione straordinaria, non facciamocela sfuggire. Io ci conto che sia possibile finalmente una pacificazione", ha spiegato il Cavaliere ricordando che "per la prima volta centrodestra e centrosinistra trovano l’accordo per dare vita a una maggioranza che in parlamento potrebbe approvare veramente tutto perché ha grandi numeri, e per dare vita a un governo che possa operare per il bene del Paese: non vada sprecata questa occasione. Io sono convinto che abbiamo tra le mani una occasione straordinaria, vediamo di approfittarne e io e noi faremo tutto il possibile e daremo il nostro sostegno più forte e leale a questo governo e a questa maggioranza". Grazie alle larghe intese, il leader del Pdl intende, infatti, mettere in atto il piano economico, tracciato già in campagna elettorale, per rilanciare il Paese. La sospensione dell'Imu sulla prima casa è, senza alcun dubbio, la prima vittoria portata a casa. Ma l'esecutivo non deve certo fermarsi. Ci sono altre battaglie da vincere.
"I primi di giugno deve vedere la luce un decreto con tutte le misure indispensabili per riavviare lo sviluppo", ha spiegato Berlusconi elencando, quindi, l’azzeramento delle tasse sulle assunzioni dei giovani, il cambiamento dei poteri di Equitalia e il blocco dell'aumento dell’Iva oltre alla sburocratizzazione dello Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.