Nel primo giorno di consultazioni Bersani parte subito a testa bassa e annuncia che nel suo programma di governo ci saranno "norme stringenti su incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità". E parlando della manifestazione per l’ineleggibilità di Berlusconi, organizzata a Roma e in altre piazze d'Italia da Micromega, il leader del Pd assicura: "Nel programma che presenterò ci saranno norme stringenti su questi temi. Si riparte sul pulito, su basi nuove". Quanto alla vecchia legge in base alla quale Berlusconi non avrebbe neppure potuto candidarsi, secondo quanto sostiene da settimane il Movimento 5 Stelle, Bersani non si sbilancia più di tanto: "Quando si arriverà in parlamento si vedrà".
Per superare l'impasse Bersani indica la strada "di un doppio registro": da una parte un programma di riforme di governo e dall’altro un confronto sui temi istituzionali "rendendo esigibili davvero alcune riforme di cui si parla da 15 anni senza averle fatte" e nel secondo campo "si può trovare un equilibrio di responsabilità".
"Se mi fischiano dormo tranquillo lo stesso, non mi offendo - puntualizza Bersani -. Non mi vengano a parlare però di concordia quelli che cinque mesi prima delle elezioni hanno lasciato il cerino in mano ad altri sui danni che avevano provocato. E si sono messi in libertà in campagna elettorale. Detto questo ritengo che ci possa essere spazio per discutere sui punti che riguardano le istituzioni nella chiave indicata dal Capo dello Stato che ha fatto una corretta distinzione tra due registri possibili. Io mi muovo in quel solco, anche loro si prendano le loro responsabilità".
Flores d'Arcais attacca il Cav: anche Hitler riempiva le piazze
Nel giorno del raduno in Piazza Santi Apostoli, a Roma, per l'iniziativa sull'ineleggibilità di Berlusconi, promossa dalla rivista Micromega, arriva un durissimo attacco di Paolo Flores D'Arcais al Cavaliere, reduce dal bagno di folla alla manifestazione del Pdl in piazza del Popolo: "Anche Hitler riempiva le piazze". Un giudizio tagliente e un accostamento offensivo.
Ma l'intellettuale va giù duro e invoca la mano pesante della sinistra in parlamento: "Questa volta si possono cambiare le cose. Se il Pd sceglierà la legge piuttosto che l'inciucio, Berlusconi uscirà dal parlamento. Se una legge è stata stuprata per 19 anni non è giusto continuare a stuprarla".
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