Nonostante le "scaramucce" di facciata, Pier Luigi Bersani si prepara ad allearsi con Monti. Una coalizione indispensabile se, come ci si aspetta, il centrosinistra non raggiungerà una maggioranza che gli consenta di governare. A nulla valgono le reciproche riluttanze del Prof e di Nichi Vendola.
Come coniugare il cattolico Monti con un Sel a favore - per fare un esempio - delle unioni civili? Per Bersani la risposta è una sola: "Ci penso io". Lui, il prescelto dalle primarie che "hanno deciso chi dirige il traffico" riuscirà a metter insieme spinte così diverse e contrapposte. "Anch’io non vedo il problema risolto in premessa", ha detto il segretario Pd a Repubblica.it, "Ma il 51% alla Camera e al Senato, che è possibile, sdrammatizza il tema. Ma soprattutto: coi problemi che ha davanti questo Paese, purtroppo, queste cose passeranno in secondo piano e voglio vedere chi non si assume la responsabilità. È il governo che indica la strada e lì si vede chi si tira indietro". Niente trattative snervanti, però: "Io non mi immagino nelle segrete stanze a mediare, ma a tirar dritto con quattro, cinque provvedimenti, e lì si capirà chi si tira indietro", assicura Bersani, pronto a "fare sintesi" tra Monti e Vendola e ad ascoltare, se sarà al governo, le proposte di tutti.
Il leader del Pd, poi, difende a spada tratta il governatore della Puglia e ritiene "stucchevole" l'attacco giornaliero dei centristi nei confronti di Vendola: "Io non faccio mai questioni personali e se c’è da mandare giù qualche pillola
nell’interesse del paese lo faccio. Noi saremo aperti a un confronto. Per arrivare dove? Non lo so, vedo che pongono problemi. Abbastanza stucchevole che dicano tutti i giorni che la questione sia Vendola", ha detto Bersani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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