I candidati alla segretaria del Partito democratico sono ufficialmente quattro: Gianni Cuperlo è l’ultimo ad aggiungersi alla sfida congressuale che vede Elly Schlein e Stefano Bonaccini contendersi il ruolo di segretario e Paola De Micheli dietro a guardare. Il congresso del Pd fatica ad ingranare la marcia sui contenuti ma la sfida dei posizionamenti è già iniziata. Dario Franceschini che già da qualche giorno ha ventilato l’ipotesi di sostenere Elly Schlein, oggi, intervistato dal Corriere della Sera, si posiziona ufficialmente per l'ex sardina alla segreteria dem.
L'endorsement di Franceschini
“Schlein ha 37 anni – spiega Franceschini al Corriere della Sera – e ha tutte le caratteristiche culturali e personali per essere la leader del Pd in questo tempo nuovo". Il sostegno dell’ex ministro alla politica italiana con tripla cittadinanza svizzera e statunitense è totale: “Di personalità come Elly Schlein ne arriva una ogni 10 anni”. Franceschini né e convinto:“Lei può veramente cambiare il percorso del partito".
La scelta del leader di Aria Dem di sostenere la candidatura della vice presidente della Regione Emilia Romagna ha un unico grande sottointeso politico: riallacciare i rapporti con il Movimento 5 stelle. Ed è lo stesso Franceschini a ipotizzare un ritorno al campo largo. “Noi abbiamo iniziato il rapporto con i 5stelle che loro erano ancora una forza populista” ma sottolinea, “Il percorso che hanno fatto con il sostegno a Draghi li ha portati a spostarsi politicamente nell’area della sinistra”. E questo, conclude Franceschini, è un “fatto positivo” per il Partito democratico. Il motivo di questo presunta vittoria del Pd è presto detto: secondo il punto di vista dell’ex ministro il solo fatto di aver inglobato i grillini nell’area del centro sinistra è un “politicamente un risultato” molto positivo per i dem.
Le frizioni con Bonaccini
Ma la scelta di appoggiare Elly Schlein e promuovere la sua corsa alla segreteria combacia con un’esigenza di cambiamento interna al PD. “In questo momento – dice Franceschini – il Pd non ha bisogno di continuità e tranquillità ma di un punto di frattura”. Non manca un attacco a Stefano Bonaccini, l’avversario più temuto da Elly Schelin:“La generazione del Pd mia e di Bonaccini ha guidato il partito ai vari livelli dal 2007 ad oggi e ora è giusto che lasci il passo”.
Ma la linea dura di Franceschini colpisce anche la sua candidata e il monito dell’ex ministro pesa come un macigno: “Elly Schelin deve cambiare tutto: gruppi dirigenti, abitudini, rendite di posizione, respingendo compromesso a ribasso, anche se a proporglieli fosse uno di noi che la sosteniamo”.Franceschini è pronto a salire sul carro di Elly Schlein. In cambio dell'appoggio alla sua candidata chiede di rivoluzionare un Partito democratico in crisi d’identità e sempre più succube del Movimento 5 Stelle.
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